Bielorussia, il ministro degli esteri Vladimir Makei morto improvvisamente. Kiev: “È stato avvelenato”
Cordoglio da parte di Mosca. Nella giornata di ieri Makei aveva tenuto un incontro istituzionale con il nunzio apostolico Ante Jozic
Vladimir Makei, il ministro degli Esteri bielorusso è morto all'età di 64 anni. A rendere nota la notizia è stata l'agenzia di stampa ufficiale bielorussa Belta citando Anatoly Glaz, portavoce del ministero degli Esteri del Paese. L'ex funzionario di Minsk, morto improvvisamente e colto forse da un malore improvviso nella giornata di ieri aveva avuto un incontro con il nunzio apostolico Ante Jozic. Entrambi erano stati raffigurati seduti su due poltrone. Alla luce dell'incontro istituzionale avuto poche ore fa, nulla poteva far pensare per un decesso. Lo scorso febbraio Makei partecipò ai primi negoziati sulla cessazione del conflitto tra Russia e Ucraina. Per Kiev Makei è stato avvelenato secondo il consigliere del ministero dell'Interno ucraino Anton Gerashchenko: "Era stato nominato come possibile successore di Lukashenko. Era uno dei pochi non sotto l'influenza russa - scrive ancora Gerashchenko su Twitter - Le voci dicono che questo potrebbe essere un suggerimento per Lukashenko".
Bielorussia, il ministro degli Esteri Vladimir Makei morto improvvisamente
Cordoglio immediato da parte di Mosca alla notizia della morte di Makei. Il suo omonimo Sergej Lavrov ha dichiarato: "Siamo scioccati". Proprio con Lavrov Makei aveva in programma un incontro il prossimo lunedì. La notizia del suo decesso esce anche nel giorno in cui dagli Usa, precisamente dal Robert Lansing Institute rimbalza la notizia che Putin vorrebbe far fuori o quantomeno intimorire il premier bielorusso Lukashenko per costringere Minsk a scendere in guerra di fianco a Mosca.
Makei da dieci anni ricopriva la carica nel Paese guidato da quasi trenta da Alexander Lukashenko. Minsk è da sempre un alleato di ferro di Mosca, ribadendo il suo fermo sostegno all'invasione ucraina e schierando lo scorso mese truppe al fianco di quelle russe nella regione al confine con l’Ucraina. Il premier bielorusso ha motivato la scelta indicando delle informazioni in suo possesso che gli suggerivano la volontà di Kiev di attaccarlo.
Negli ultimi giorni Lukashenko ha ricevuto un avvertimento da parte del suo omonimo lituano, Gitanas Nauseda, che rivolgendosi all’Alleanza atlantica ha dichiarato che "è chiaro" che Minsk partecipa alla guerra mettendosi "a completa disposizione" di Mosca e dei suoi interessi. "Ci sono soldati russi in territorio bielorusso, pronti per partire per le zone di guerra in Ucraina", aveva detto Nauseda.