Bruce Lee, scoperta la causa della morte dopo 50 anni: una disfunzione renale

Non fu un edema celebrale ad uccidere Bruce Lee, ma una disfunzione renale

Per anni il mistero della causa della morte di Bruce Lee ha tenuto banco, prima straziando i fan di tutto il mondo, e poi incuriosendoli non poco per via delle strane circostanze del decesso. Stiamo parlando della dipartita dell'attore che ha sostanzialmente lanciato le arti marziali nel mondo dello spettacolo e che è morto ad Hong Kong, in circostanze fino ad oggi alquanto sospette, a soli 32 anni nel 1973.

Bruce Lee, la vera causa morte scoperta dopo 50 anni

Secondo lo studio condotto recentemente dal "Clinical Kidney Journal", Bruce Lee avrebbe perso la vita a causa di quella che è stata definita una forma specifica di disfunzione renale, ossia “L'incapacità di espellere abbastanza acqua dal corpo".

Negli anni riguardo questa vicenda i media hanno spesso favoleggiato e ricamato non poco sulla triste vicenda, passando da ipotesi come un omicidio compiuto da un rivale o da un’amante, all'avvelenamento commissionato dalla mafia cinese. Anche se poco tempo dopo la morte dell'attore i medici decretarono che la morte fu causa di un edema celebrale, le acque non si calmarono, e proprio per fugare ogni dubbio ecco la nuova ricerca che mette tutto in chiaro sulle reali causa del decesso.

A condurre lo studio, dei medici spagnoli esperti di malattie ai reni, che sono riusciti a dimostrare come Bruce Lee non sia deceduto a causa di qualche strano complotto proveniente dal Lontano Oriente, ma per una malattia rara, ai tempi probabilmente sconosciuta, ovvero l'iponatremia: malattia provocata da una concentrazione di sodio molto bassa nel sangue, che può essere causata dall'avere troppa acqua all'interno del proprio organismo. L'articolo pubblicato dal Clinical Kidney Journal" intitolato "Who killed Bruce Lee? The hyponatraemia hypothesis", spiega chiaramente come questa malattia porti all'incapacità di riuscire ad espellere dal proprio corpo abbastanza acqua da riuscire a mantenere l'omeostasi, e questo porta appunto prima all'iponatremia, che può provocare un edema celebrale ed infine la morte in poche ore. Lo studio conclude poi con un avvertimento per la salute di tutti noi: “Il fatto che siamo costituiti per il 60% da acqua on ci protegge dalle conseguenze potenzialmente letali di bere acqua a una velocità superiore a quella che i nostri reni possono espellere".