Missili in Polonia, USA: "Incidente contraerea, partiti da Kiev per intercettare razzi russi". Mosca: "Varsavia non ha rivelato subito che erano S300 ucraini"

Gli Stati Uniti confermano che i missili caduti in Polonia non sono russi, ma ucraini. Varsavia: "Non era un attacco contro di noi. Missili ucraini lanciati per intercettare razzi russi". Rimane però aperta ancora l'ipotesi che sia stato un attacco terroristico di Kiev, al fine di provocare una reazione della Nato contro la Russia durante il G20

Il missile caduto in Polonia sarebbe partito da una provincia ad ovest di Kiev, secondo le prime indagini. Già in tanti avevano compreso che il missile che ha colpito il territorio della NATO poteva essere il frutto di un errore oppure di un incidente di contraerea. Le prime indagini si stanno muovendo in questa direzione: tra tutte le ipotesi sul tavolo prevale quindi quella dell'incidente. Ma resta ancora sospetta la coincidenza del lancio del missile, in concomitanza del G20 e vertice Rapstein. Il presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky, in un nuovo discorso video trasmesso oggi al G20 di Bali, ha detto che l'attacco missilistico finito in Polonia costituisce "un autentico messaggio della Russia alG20". Peskov tuttavia accusa la Polonia di avere strumentalizzato il vertice Nato perché "non ha detto sin dal principio che si trattava di frammenti di un S300, missili di fabbricazione sovietica in uso agli ucraini". La Polonia si tiene cauta e afferma che "il missile è partito dall'Ucraina ed è stato uno sfortunato incidente". 

Missili in Polonia, vertice Nato convocato su articolo 4

La NATO rimane comunque in stato di massima allerta: il Consiglio Atlantico si riunisce a Bruxelles per fare il punto della situazione e saranno esaminati i report sull'accaduto dove la Polonia potrà mostrare eventuali richieste relative alla sicurezza ed, eventualmente aderire all'articolo 4 della Nato sulla base del quale è stato indetto il consiglio straordinario. La riunione della Nato è stata richiesta dalla Polonia e il Congresso l'ha indetto sulla base dell'articolo 4 della Nato (a cui la Polonia non ha ancora aderito, n.d.r.), secondo cui i membri possono porre all'attenzione un proprio motivo di allarme relativamente al pericolo della "sicurezza e dell'integrità territoriale". L'articolo infatti recita: "Le Parti si consulteranno ogniqualvolta, a giudizio di una di esse, l'integrità territoriale, l'indipendenza politica o la sicurezza di una delle Parti siano minacciate".

Nel frattempo il Congresso di Varsavia ha indetto un consiglio di emergenza per far luce sull'accaduto e ha messo in allerta l'esercito. Nel peggiore degli scenari la Polonia potrebbe invocare l'articolo 5 (previa adesione all'articolo 4, n.d.r.) che vincola gli stati membri alla difesa collettiva. Tuttavia appare improbabile che ciò accada, anche perchè gli Usa hanno smentito che il lancio del missile parta da parte della Russia. Ciò chiamerebbe tutti gli alleati NATO all'appello per proteggere l'alleato che si sente minacciato. 

Attualmente la Polonia esclude la possibilità di essere attaccata dalla Russia e conferma il tragico incidente. La Polonia che ha aderito al congresso NATO, non ha confermato la sua adesione sulla base dell'articolo 4 e quindi viene a cadere la possibilità che possa invocare l'articolo 5: la Polonia è l'unica a poterlo fare essendo il paese Nato colpito. Nessuno può invocare l'articolo 5 al posto suo, sebbene Lettonia, Lituania ed Estonia, stiano facendo molta pressione perché ciò avvenga. 

Missili in Polonia, la Polonia non ha ancora aderito all'articolo 4 e Stoltemberg esclude la possibilità di una No Fly Zone in Ucraina

Non essendoci mai stata una minaccia di guerra nei confronti della Polonia, come confermato anche dal presidente polacco Andrzej Duda, l'unico punto che potrebbe essere messo in discussione dell'articolo 4 è la "sicurezza territoriale" della Polonia, che "potrebbe quindi finire sotto il fuoco straniero" a causa di una guerra combattuta ai suoi confini.

Ciò potrebbe quindi dare origine ad un accordo diplomatico tra la Nato e Russia nel non coinvolgere la città di Leopoli.

Le prime indagini indicano che il missile sarebbe partito da Kiev in direzione ovest, per colpire un ordigno russo. Nella giornata di ieri infatti anche la zona Ovest dell'Ucraina è finita sotto al fuoco nemico e un missile ha centrato in pieno un centro commerciale nella città di Leopoli ma non è stato registrato nessun morto.

La città che in Occidente viene definita Leopoli e che in Ucraina è chiamata Lviv, è la più vicina alla Polonia.

Fonti Usa alla CNN, missile in Polonia partito dall'Ucraina

Il missile che ieri ha ucciso due persone in Polonia è partito dall'Ucraina, anche se era di fabbricazione russa. Lo riferiscono alla CNN due fonti americane informate sulle valutazioni iniziali degli Stati Uniti. I funzionari hanno aggiunto che le valutazioni dell'intelligence sono state discusse durante la riunione di emergenza convocata da Biden a margine del vertice G20 a Bali e sono state condivise nella riunione degli ambasciatori della Nato a Bruxelles.

Mosca, Polonia poteva dire che erano frammenti S-300

La Polonia aveva tutti i mezzi per dire immediatamente che, vicino al confine ucraino, erano caduti frammenti di missili S-300 e di conseguenza tutti avrebbero capito che non poteva trattarsi di missili appartenenti alle forze armate russe: lo ha rilevato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, parlando di quanto accaduto ieri sera in Polonia, dove sono morte due persone.