G20 Bali, Meloni: "Covid in calo e vita tornata alla normalità. Energia non sia usata come arma"
"L'Italia sta lavorando per aumentare la produzione nazionale e accelerare la diversificazione delle fonti di approvvigionamento" ha detto sull'energia la neo premier
L'unica donna di governo presente al summit del G20 segna già una novità di per se. Il premier Giorgia Meloni è arrivato ieri lunedì 14 novembre a Bali intervenendo alla prima sessione plenaria 'Food and Energy Security' prima degli incontri che avrà tra oggi e domani. Dei passaggi sulla guerra in Ucraina, la crisi alimentare e quella energetica, un'emergenza drammatica con cui il G20, che naviga in "acque tempestose", è chiamato a fronteggiare, assieme a tutte le altre "sfide" che ha davanti, "con coraggio".
Meloni: "Covid in calo e vita tornata alla normalità"
Nella seconda sessione plenaria al G20 Giorgia Meloni si è soffermata sulla pandemia, spiegando che il covid "è in calo in molti paesi, tra questi l'Italia - ha detto -. Grazie al lavoro straordinario del personale sanitario, ai vaccini, alla prevenzione, alla responsabilizzazione dei cittadini, la vita è tornata progressivamente alla normalità".
G20 Bali, Meloni parla di guerra in Ucraina, crisi alimentare ed energetica
L'intervento del premier Meloni comincia così: "L’anno scorso a Roma nessuno avrebbe pensato che si sarebbe arrivati a questo, con la guerra, la crisi alimentare e l’emergenza energetica. Ma non abbiamo permesso a nessuno di intimidirci. Abbiamo reagito e abbiamo continuato a lavorare insieme. Non solo su energia e cibo, ma anche su tante altre sfide: la difesa dell’ambiente, il contrasto ai cambiamenti climatici, infrastrutture più efficienti, un’istruzione di qualità, assistenza sanitaria per tutti. Le generazioni future meritano un mondo migliore e tutti noi abbiamo il dovere di lavorare in questa direzione",
Capitolo energia. Per Meloni "la guerra in Ucraina ha certamente contribuito ad aggravare la crisi energetica globale. Ma ha finalmente posto in evidenza i tanti errori commessi, almeno dall’inizio del Millennio, nelle politiche energetiche e nei rapporti tra Paesi produttori e Paesi consumatori". Per questo "l’Italia, insieme all’UE - ha spiegato la premier - sta intervenendo per fare fronte alla spropositata e sproporzionata crescita dei prezzi dell’energia, per aumentare la produzione nazionale e accelerare la diversificazione delle fonti di approvvigionamento".
"Tutto questo riducendo la sua eccessiva dipendenza dalla Russia. Altri Paesi hanno maggiori difficoltà nel farlo e vanno sostenuti. Dal dramma della crisi energetica può emergere, per paradosso, anche l’opportunità di rendere il mondo più sostenibile e costruire un mercato più equilibrato, nel quale gli speculatori abbiano meno influenza e i Paesi fornitori abbiano meno opportunità di usare l’energia come un’arma contro altri Paesi", chiosa Meloni.
Di Ivan Vito