Elezioni Brasile ballottaggi, oggi si sceglie tra Lula e Bolsonaro: gli ultimi sondaggi danno Lula vincitore al 48,5%

In Brasile il ballottaggio del 30 ottobre: la sfida è tra Jair Bolsonaro e Luiz Inácio Lula da Silva. I sondaggi prevedono un testa a testa tra i due rivali, che nel loro ultimo dibattito in tv si sono insultati dandosi del "bugiardo" e "bandito"

Si apriranno alle 8 locali (ore 12.00 italiane) di questa mattina 30 ottobre le urne per le presidenziali del Brasile con cui oltre 156 milioni di elettori sono chiamati a scegliere tra il nuovo capo dello Stato nel ballottaggio tra la destra estrema dell'uscente Jair Bolsonaro e la sinistra di Luiz Inacio Lula da Silva.

Elezioni Brasile ballottaggi: i sondaggi danno Lula vincitore

Sin dal primo turno, la preferenza di Lula era evidente, ma adesso si fa davvero più marcata. In Brasile questa è un'elezione storica e non soltanto per il gran numero di elettori chiamati alle urne, ma anche perché le urne sono molto diverse dalle precedenti. Al'astensionismo il Brasile ha posto fine con il voto elettronico che si potrà esercitare in qualsiasi parte del mondo. Inoltre votare in Brasile il voto è obbligatorio, con la sola eccezione degli analfabeti e dei giovani dai 16 ai 18 anni.

Se oggi la preferenza di Lula è stata rilevata al 47,5% e Bolsonaro, attuale presidente in carica, al 43%, va comunque segnalato che il presidente uscente, dopo gli ultimi attacchi in diretta telòevisiva in cui accusava il rivale di essere un bandito, ha conquistato più gradimenti: l'ultima rilevazione del 2 ottobre infatti dava Lula al 53% mentre il presidente uscente al 47%. Evidentemente è aumentata la fetta degli indecisi e Lula ha perso appeal tra gli elettori. Ma l'ha persa anche Bolsonaro. Sicuramente 

E' un Brasile diviso in due fronti contrapposti quello che si appresta dunque ad andare a votare. I sondaggi avevano già dato Lula vincente al primo turno, con un vantaggio di 14 punti, mentre nella realtà il divario è stato minore. Il 2 ottobre Lula è arrivato in testa con il 48%, seguito da Bolsonaro al 43%. Inoltre il voto ha dimostrato come il populismo di estrema destra di Bolsonaro si sia ormai radicato in una parte del Paese: il suo Partito liberale è risultato primo al Congresso brasiliano, conquistando 99 dei 513 seggi.

Elezioni Brasile ballottaggi: i motivi di rancore tra Bolsonaro e Lula

I motivi di screzio tra Lula e Bonsonaro non sono da poco conto: tra i candidati e papabili per rappresentare il governo uscente abbiamo l'ex titolare della Giustizia, Sergio Moro, il giudice che ha condannato Lula per corruzione nel 2017, dichiarato poi "non imparziale" dalla Corte Suprema quando annullò le condanne dell'ex presidente.

Il Partito dei Lavoratori di Lula, in coalizione con i Verdi e il Partito comunista, ha ottenuto 80 deputati, 12 in più rispetto alla precedente legislatura.

In Brasile i toni sono ancora più accesi, sul web c'è chi accusa Lula di satanismo e di voler chiudere le chiese, così da far leva sulla parte più cattolica e fanatica degli elettori. E c'è anche chi descrive Bolsonaro come un cannibale. Insomma è una battaglia all'ultimo teweet dove Bolsonaro è sostenuto dal crescente movimento evangelico.

Ed è proprio un sacerdote evangelico contrario alla deriva dello scontro, il pastore Valdinei Ferreira, che sulla Bbc conia il termine di "cospiritualismo" per descrivere l'impasto di valori religiosi e cospirazionismo che anima molti elettori di Bolsonaro.

Elezioni Brasile ballottaggi: lo scontro violento non è solo verbale

La violenza dello scontro non è solo verbale, in un paese dove Bolsonaro ha liberalizzato il possesso personale di armi. L'Osservatorio per la violenza politica ed elettorale ha registrato 212 attacchi politicamente motivati fra luglio e settembre, fra cui 12 omicidi. Alle scorse elezioni, Bolsonaro sopravvisse all'accoltellamento di uno squilibrato. La settimana scorsa un suo ex deputato ha sparato con un fucile e lanciato granate contro la polizia che voleva arrestarlo, dopo che aveva violato gli arresti domiciliari. Il timore è che, in caso di vittoria di Lula, Bolsonaro sia tentato di imitare Trump, non riconoscendo il risultato e tentando di sovvertirlo.

Domenica, dopo una campagna elettorale durissima che ha rotto rapporti personali e familiari, la parola passa ai 156 milioni di elettori brasiliani. La loro scelta avrà forte rilevanza anche sul piano globale. Non solo perché il Brasile di Bolsonaro si è isolato rispetto alla comunità internazionale, ma anche per l'importanza dell'Amazzonia, non certo protetta dal presidente in carica, di fronte alla sfida dei cambiamenti climatici. Va infine ricordato che per entrambe i candidati si parla di un solo mandato. Per Bolsonaro vale il divieto di fare più di due mandati consecutivi, mentre il 76enne Lula ha più volte ribadito che, se eletto, non si ripresenterà nel 2026.