Inflazione, Confesercenti: "7 famiglie su 10 taglieranno le spese per il Natale", previsti 5 miliardi in meno

Secondo Confesercenti, caro vita e caro bollette spingeranno le famiglie a tagliare le spese da qui a fine anno, bruciando così 5 miliardi di consumi, soprattutto in regali e viaggi

Il 70% delle famiglie italiane ha deciso di effettuare una "spending review" a causa dell'inflazione e del caro bollette e così si prevede un drammatico calo di 5 miliardi di euro sui consumi. La tendenza al risparmio infatti è un elemento sintomatico della recessione che stiamo vivendo che, per il MFI, proseguirà con una contrazione per almeno due trimestri nel 2023 (se la guerra finisse adesso, altrimenti proseguirebbe per altri due anni).

Inflazione, il 49% prevede tagli anche ai regali di natale 

Il 39% si concentra sulle spese "superflue", il 29% ha messo in conto tagli su tutte le voci di spesa. Solo il 19% ritiene di poter lasciare invariato il budget, mentre appena il 5% incrementerà i consumi. La contrazione ha dunque inizio sin da ora? Possiamo dire di sì, senza ombra di dubbio. La cosa grave è che aumenta la povertà alimentare.

Sei italiani su 10 sono convinti che le condizioni economiche e sociali delle prossime feste saranno peggiori di quelle dello scorso anno, e quasi la metà degli intervistati (49%) prevede addirittura di “tagliare” anche i regali: il 25% progetta di spendere tra il 10 e il 30% in meno per i doni, mentre il 24% porterà la riduzione oltre questa soglia. Solo il 4% aumenterà la spesa per le sorprese sotto l’albero, a fronte di un 36% che cercherà di mantenerla invariata. Mauro Bussoni, segretario generale Confesercenti spiega che - “E’ vero che si tratta di un sentiment, ma è una prospettiva di frenata dei consumi che, in assenza di provvedimenti e di evoluzioni positive, potrebbe peggiorare nel 2023”.

Le spese maggiormente tagliate saranno quelle per i regali e per i viaggi. Il 69% ha già deciso che non partirà, mentre solo il 10% ritiene che si concederà comunque un viaggio, a fronte di un 21% ancora incerto. Anche tra i viaggiatri però c'è chi vuole ridurre la spesa che in media è di 492 euro, quasi 200 euro in meno dei 683 euro del 2019. Si ipotizza una pesante contrazione rispetto al 2021.  

Povertà alimentare: nel 2021 il 10% degli italiani 

Alla fine del 2021 il 10% degli italiani era sotto la soglia di povertà: precisamente 5 milioni e 600 mila, quasi 1 su 10 italiani. Anche in quel caso è stata colpa dell'inflazione che nel 2021 stava appena cominciando ad incrementare. Ma il 2022 è stato un annus horribilis e si ipotizza che nel 2022 la povertà alimentare possa raggiungere il 22% e quindi raddoppiare. E' importante quindi in questa fase evitare gli sprechi.

Pur se negli anni l'attenzione contro lo spreco è cresciuta enormemente (sono state 46mila le tonnellate di cibo recuperate nel 2021 dalla rete Banco Alimentare), sono ancora troppe le eccedenze che si sprecano. È necessaria, come affermato dal presidente di Federdistribuzione Alberto Frausin, una innovazione tecnologica, magari da studiarsi insieme, per individuare tempestivamente dove si creano eccedenze e come poterle recuperare. La leva della sostenibilità non può essere solo quella ambientale o economica, ha ricordato il presidente di Federalimentare Ivano Vacondio: deve crescere il pilastro della sostenibilità sociale ed è forse arrivato il momento che chi più ha, più deve dare.