Russia isolata? Mica tanto. Joint venture con l'India per esportare missili supersonici
Realtà di Mosca e di Nuova Delhi lavorano insieme alla vendita di razzi a propulsione nucleare, con l'obiettivo di raccogliere 5 miliardi di dollari di ricavi. Menomale che Putin era isolata
Isolato dal resto del mondo? Forse fino a dove arriva lo sguardo occidentale, ma più in là non è esattamente così. E non solo per il sostegno politico della Cina o della Corea del Nord, ma anche per le partnership nel settore militare e addirittura nucleare con l'India, che di solito riesce sempre a evitare la luce dei riflettori. Si sta parlando della Russia di Vladimir Putin, con cui Nuova Delhi continua ad approfondire il legame anche nel settore della difesa nonostante la guerra in Ucraina e le pressioni occidentali.
Il rapporto su armi e difesa tra India e Russia non si allenta nonostante la guerra in Ucraina
Una joint venture tra India e Russia che produce missili da crociera supersonici a propulsione nucleare punta infatti a ottenere ordini per 5 miliardi di dollari entro il 2025, ha dichiarato il suo presidente, dopo aver firmato quest'anno il suo primo contratto di esportazione di 375 milioni di dollari con le Filippine. Come riportato anche da Reuters, BrahMos Aerospace starebbe discutendo anche con Indonesia, Malesia e Vietnam per nuovi ordini.
La joint venture, con una partnership al 50,5% indiana e al 49,5% russa, rientra nel programma di punta del Primo Ministro Narendra Modi, il "make-in-India". Il legame tra i due paesi è di lungo corso. L'India ha fabbricato su licenza gli aerei da combattimento MiG e i jet Su-30 russi e ha collaborato alla produzione dei missili BrahMos in India. La Russia è anche tradizionalmente il principale fornitore di armi dell'India.
Nell'aprile dello scorso anno, il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov aveva dichiarato che i due Paesi stavano discutendo di una produzione "aggiuntiva" di attrezzature militari russe in India. L'India, che non ha condannato esplicitamente l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, è anche emersa come il secondo più grande cliente petrolifero di Mosca dopo la Cina, in quanto i raffinatori indiani acquistano il petrolio russo a prezzi scontati, evitato da alcuni acquirenti occidentali.
Un segnale che forse le dinamiche che in occidente sono date per scontate sono un po' più complicate di come le si raccontano.