Germania, licenziato capo della cybersicurezza: "Ha contatti con gli 007 russi"

Nancy Faeser, ministra degli interni, è decisa a far sostituire Arne Schoenbohm, responsabile della sicurezza informatica del paese: utilizzava software di origine russa provvisti da ex-KGB

Terremoto in Germania: in un momento delicatissimo come quello che stiamo vivendo, si scopre che il capo della cybersicurezza, Arne Schönbohm, potrebbe avere collaborato con i servizi segreti russi, o comunque con organizzazioni affiliate con lo stato russo. Schönbohm è capo dell'Ufficio Federale di Sicurezza Informatica (BSI), nonché fondatore del gruppo industriale noto come Consiglio di Cybersicurezza. Il ministro degli interni tedesco, Nancy Faeser, sta valutando una procedura eccezionale per sostituirlo al più presto.

Software del KGB nella cybersicurezza tedesca? Giallo a Berlino

Prima di diventare capo del BSI, Schönbohm ricopriva il ruolo del gruppo industriale Cyber-Sicherheitsrat Deutschland e.V (CSDV), alleanza lobbystica che riuniva diverse imprese legate alla sicurezza cibernetica: ruolo assunto nel 2012 e proseguito fino al 2016, anno in cui Schönbohm è diventato capo del BSI.

Durante la sua gestione, tuttavia, sembra essere avvenuto uno scandalo passato inosservato per diversi, lunghi anni. Protelion, un membro del gruppo, è una azienda incaricata di programmare sistemi di sicurezza informatica per politici e società tedesche. Questi sistemi, spacciati come "Made in Germany", erano in realtà opera di Infotecs, azienda russa fondata, a quanto emerge da una indagine del Policy Network Analytics, da un ex-membro del KGB.

Uno scandalo, dunque, che se confermato indicherebbe una gigantesca falla nella sicurezza informatica tedesca, con potenziali fughe di dati catastrofiche. Il CSDV ha risposto dichiarando l'assurdità delle accuse: sostiene infatti che la collaborazione tra Infotecs e Protelion sia risalente esclusivamente dal 2020, ben lontano dalla presidenza di Schönbohm.

Schönbohm aveva comunque una discreta opposizione, con molti rivali che lo accusavano di incompetenza ben prima della sua scelta come capo. Lo scandalo potrebbe essere stato accresciuto anche alla luce del sabotaggio del North Stream, che rappresenta in un certo senso un fallimento della sicurezza tedesca, nonché di altri attacchi informatici recentemente subiti dalla federazione tedesca.