Ucraina, Von der Leyen: "Sanzioni alla Russia rimarranno. Non dobbiamo riappacificare"
Ursula Von der Leyen al Parlamento Ue per il discorso annuale sullo Stato dell'Unione: "Prima dipendevamo al 40% dal gas russo, ora al 9%". Ma è stata lei stessa a tagliare i consumi del 30%
Ursula Von der Leyen parla in occasione del discorso annuale sullo Stato dell'Unione. "Le sanzioni alla Russia rimarranno. Noi non dobbiamo riappacificare", afferma la presidente della Commissione Ue oggi, mercoledì 14 settembre 2022. "Prima dipendevamo al 40% dal gas russo, ora al 9%", sostiene. Ma è stata lei stessa a tagliare i consumi del 30% per il prolungarsi della guerra in Ucraina. Tagli che, tra l'altro, hanno creato non pochi disagi e vertiginosi aumenti dei prezzi in Italia e in diversi Paesi europei.
Ucraina, Von der Leyen: "Sanzioni alla Russia rimarranno. Non dobbiamo riappacificare"
Le sanzioni imposte dall'Ue contro la Russia sono "il prezzo per la strada" che ha scelto il leader russo Vladimir Putin, quella della "morte" e della "distruzione". "Voglio essere molto chiara: le sanzioni resteranno. Adesso è il momento di essere risoluti, non è il momento per l'appeasement". Ad affermarlo è la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, durante il suo quarto discorso sullo Stato dell'Unione a Strasburgo.
Per von der Leyen, le sanzioni funzionano: "Il settore finanziario russo è in terapia intensiva - aggiunge - abbiamo tagliato fuori dai mercati internazionali tre quarti del sistema bancario russo. Quasi mille imprese internazionali hanno lasciato la Russia. La produzione di auto è caduta di tre quarti rispetto all'anno scorso. Aeroflot deve tenere gli aerei a terra, perché non trova pezzi di ricambio. L'esercito russo sta prendendo microchip da lavastoviglie e frigoriferi per riparare le attrezzature militari, perché scarseggiano i semiconduttori. L'industria russa è a pezzi".
E ancora: "Una "lezione" della guerra in Ucraina "è che avremmo dovuto ascoltare chi conosce Vladimir Putin". L'Unione Europea avrebbe dovuto ascoltare "Anna Politkovskaya e tutti i giornalisti russi che hanno svelato i crimini" del regime, "i nostri amici in Ucraina, Moldavia e Georgia, l'opposizione in Bielorussia. Avremmo dovuto ascoltare le voci all'interno dell'Ue: in Polonia, nei Paesi Baltici, in tutta l'Europa Centro Orientale", conclude infine.