Kiev presenta nuovo Trattato di sicurezza: Italia tra garanti in caso di nuova aggressione. Draghi lascia col "preludio ad una nuova guerra"

Il pacchetto di garanzie comprende "misure preventive di natura militare, finanziaria, infrastrutturale, tecnica e informativa per prevenire nuove aggressioni, nonché misure da adottare immediatamente in caso di nuova invasione"

C'è anche l'Italia tra le garanti della nuova bozza sulle garanzie di sicurezza che chiede Kiev. L'Ucraina vuole che questi Paesi intervengano in caso di aggressione dopo il cessate il fuoco. Sono Andriy Yermak, e l'ex segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen, ad aver presentato oggi martedì 13 settembre il "Trattato di Kiev sulla sicurezza". Un "preludio alla Terza Guerra Mondiale", come l'ha chiamata il russo Medvedev.

Italia tra garanti del Trattato di sicurezza di Kiev

Delle garanzie che il Presidente ucraino intende richiedere a garanzia di un futuro possibile cessate il fuoco con la Russia. La lista di Paesi tra cui alcuni membri dell'Ue è corposa e vede anche l'Italia che oggi tramite Draghi ha dimostrato sostegno a Kiev. Ci sono anche Paesi che negli ultimi tempi hanno mostrato sostegno incondizionato a Kiev come gli Stati Uniti e il Regno Unito. Poi l'Australia, il Canada e la Turchia. 

Il pacchetto di garanzie comprende "misure preventive di natura militare, finanziaria, infrastrutturale, tecnica e informativa per prevenire nuove aggressioni, nonché misure da adottare immediatamente in caso di nuova invasione". Fra le raccomandazioni principali presenti nel rapporto, c’è la necessità per l’Ucraina di "risorse per mantenere una forza difensiva significativa in grado di resistere alle forze armate e ai paramilitari della Federazione Russa" e di "uno sforzo pluridecennale di investimenti sostenuti nella base industriale della difesa dell’Ucraina, trasferimenti di armi scalabili e supporto dell’intelligence da parte degli alleati, missioni di addestramento intensivo ed esercitazioni congiunte sotto le bandiere dell’Unione europea e della Nato".

Zelensky, al momento della supervisione ha commentato: "Ho studiato questo documento nel dettaglio. Credo che sia preparato ad alto livello. Questo è il primo passo ma di importanza cruciale. Queste raccomandazioni dovrebbero diventare la base del futuro patto di sicurezza". Il Capo dell'Ufficio del Presidente ha osservato che, oltre al principale accordo unico per tutti, possono essere conclusi accordi bilaterali tra l'Ucraina e singoli Stati garanti, che dovrebbero disciplinare aspetti dettagliati delle relazioni tra i Paesi in materia di supporto alla sicurezza.