Aborto, il vescovo Chrysostomos choc: "Una donna non viene violentata se non lo vuole"

Aborto, il vescovo Chrysostomos: "Una donna non viene violentata se non lo vuole". Il Santo Sinodo reagisce condannando le parole del vescovo noto per il suo carattere rude

GRECIA - Sono state audaci le dichiarazioni del vescovo Chrysostomos, metropolita di Dodoni, alla tv privata Skai durante un dibattito sull'aborto. Il ortodosso ha attaccato l'aborto dichiarando che, anche in quei casi, "una donna non viene violentata se non lo vuole”. Parole che hanno suscitato proteste venerdì scorso in Grecia e la reazione immediata dell'opinione pubblica. Il ministro dell'Istruzione e degli Affari religiosi Niki Kerameus, ha definito le parole del vescovo "inconcepibili e riprovevoli".

Aborto, il vescovo Chrysostomos: "Impossibile restare incinta dopo uno stupro"

Secondo il vescovo "non è possibile" che la "donna resti incinta durante uno stupro" e, inoltre, per concepire un bambino è necessaria la "partecipazione" della donna. Non si può quindi usare questa tesi per giustificare "il diritto ad abortire", l'aborto resta un "crimine".

Il ministro dell'Istruzione e degli affari religiosi Niki Kerameus ha giudicato "riprovevoli" queste affermazioni, oltre che "inconcepibili". Tali osservazioni “sono scioccanti e non sono in linea con la posizione della Chiesa, che sostiene le donne vittime di abusi e stupri”, ha affermato.

Aborto, il vescovo Chrysostomos: le reazioni del Santo Sinodo

In Grecia prevale la fede ortodossa che è esclusivamente maschile e conservatrice: la chiusura della Chiesa di Grecia alle relazioni omosessuali, al sesso prematrimoniale e all'aborto. Nonostante tutto le parole del vescovo hanno superato i toni assunti dalla Chiesa ortodossa, hanno superato l'intransigenza di tutti gli altri e sono arrivati a suscitare una reazione persino all'interno della Chiesa di Grecia, il Santo Sinodo, le ha condannate ufficialmente, definendole "inaccettabili per un chierico ortodosso e offensive per gli esseri umani e in particolare per le donne e le vittime di stupro".