Russia, Kadyrov vuole rinunciare alla leadership dei ceceni. "Pronto a lasciare prima che mi caccino"
Ramzan Kadyrov, signore della guerra, capo della repubblica di Cecenia e braccio destro di Putin, si è detto disposto a rinunciare all'enorme potere personale che ha sempre detenuto. Cosa c'è sotto?
L'esistenza di un uomo come Kadyrov in uno stato moderno è già di per sé un qualcosa di anomalo: detiene un potere assoluto, ha un esercito privato, può uccidere oppositori e fare quello che vuole. Amico personale del presidente e tra le figure di più alto grado dell'esercito russo: eppure, sembra che Kadyrov si sia stancato del potere. Lo annuncia con un video su telegram: "è il momento di prendersi una lunga pausa". Un annuncio inaspettato che lascia molta speculazione sui retroscena, specialmente in un'epoca in cui molti dirigenti dello stato russo sono morti misteriosamente.
Kadyrov: "mi prendo una lunga pausa dalla politica"
Kadyrov è un esponente della fazione filo-russa all'interno della Cecenia. Suo padre, Akhmad Kadyrov, era passato dalla parte dei russi durante la seconda guerra cecena ed era stato ripagato con la leadership del paese. Dopo l'assassinio di suo padre con una autobomba, nel 2004, Ramzan avviò formalmente la sua carriera politica, succedendogli come presidente (carica che ribattezzò con "capo") nel 2007. Kadyrov ottenne dal governo russo tutto ciò che voleva: denaro, ingenti finanziamenti, il diritto a mantenere il suo esercito privato e a imporre le leggi che desiderava, nonché un benevolo occhio chiuso sui suoi numerosi crimini, violenze, intimidazioni. In cambio, un unico dovere: tenere la Cecenia in pace e in ordine, non più fonte di imbarazzo, morti e attentati per la Federazione Russa. Un incarico che Kadyrov ha eseguito in modo zelante. Fino ad oggi, se è vero che vuole dare le dimissioni.
Kadyrov afferma di "essere stato sul posto per troppo tempo" e di volersene andare "prima che siano gli altri a cacciarmi". Non è la prima volta che Kadyrov afferma di voler lasciare la politica - lo aveva già affermato nel 2017 - ma è il timing ad essere curioso, dal momento che è fortemente coinvolto nella guerra in Ucraina - la più grande in Europa da ottant'anni. Né è chiara la sua allusione a coloro che "vorrebbero cacciarlo": si tratta di altri ceceni, forse un ritorno del separatismo? O dei vertici russi?
I ceceni di Kadyrov hanno avuto un ruolo da protagonisti in Ucraina, in cui si sono distinti per i metodi brutali, soprattutto contro la popolazione civile. Sono velocemente divenuti il "nemico pubblico" degli ucraini allo stesso modo in cui il battaglione Azov lo era per i russi, partecipando a un gran numero di azioni, tra cui la presa di Severodonetsk. Non è dunque chiaro perché Kadyrov voglia tirarsi indietro proprio ora: sta solo cercando il sostegno pubblico di Putin, che gli "chiederà" di restare, o vuole tirarsi fuori dalla guerra ora che il fronte è statico e le difficoltà più forti che mai?
Di certo non gli mancheranno le alternative: Kadyrov è anche direttore sportivo, e talentuoso praticamente di MMA. Forse con un lavoro nello sport farebbe meno danni di quelli che ha fatto, al suo popolo e ad altri, come signore della guerra.