Ucraina, Medvedev minaccia ancora: "Chi vuole distruggerci gioca a scacchi con la morte"
Il vice presidente del Consiglio di Sicurezza russo Medvedev ancora a gamba tesa contro l'occidente. Poi parla di nucleare: "L'intero arsenale strategico sovietico è rimasto nel nostro paese. È la garanzia migliore per la sicurezza della Russia"
Le dichiarazioni anti-occidentali del vice presidente del consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev sono ormai una costante da quando la Russia ha deciso d'invadere l'Ucraina. L'ultima in ordine di tempo arriva da un lungo post pubblicato sul proprio canale Telegram ufficiale in occasione dei funerali di Gorbaciov. Funerali a cui il presidente russo Vladimir Putin non ha partecipato. "Chi vuole disintegrarci" - ha affermato Medvedev - "Gioca una partita a scacchi con la morte". Nelle ultime settimane Medvedev era arrivato addirittura a rivolgersi all'elettorato europeo (e quindi anche a quello italiano) invitandolo a "punire" i propri governi per le sanzioni adottate contro la Russia.
Medvedev: "La nostra distruzione? Un sogno da pervertiti"
E come al solito non ha avuto mezze misure Medvedev anche durante un giorno solenne come quello del funerale di una delle figure russe più importanti dello scorso secolo. In occidente vorrebbero"approfittare del conflitto militare in Ucraina per spingere il nostro Paese a una nuova svolta di disintegrazione, paralizzare le istituzioni statali russe e privare il Paese di controlli efficienti, come è successo nel 1991", ha dichiarato.
"Sono i sogni sporchi dei pervertiti anglosassoni", ha continuato, "Tali tentativi sono molto pericolosi e non vanno sottovalutati". Infine: "Quei sognatori ignorano un semplice assioma: la disintegrazione forzata di una potenza nucleare è sempre una partita a scacchi con la morte, in cui si sa quando arriva lo scacco matto: il giorno del giudizio per l'umanità".
Le parole sul nucleare
E ancora la minaccia nucleare si fa sentire pesantemente. Nelle parole di Medvedev il riferimento è sempre quello di una potenziale e quanto mai indesiderata ecatombe che potrebbe derivare da un conflitto nucleare aperto. Proprio a questo proposito il vice presidente del consiglio di sicurezza russo ci tiene a far sapere che "l'intero arsenale strategico sovietico" è rimasto intatto. "E", ricorda, "È supportato dal Cremlino a un livello molto alto".