Visti russi in Ue, Francia e Germania si oppongono allo stop. "È controproducente"
I due governi si svincolano. Domani riunione a Praga per una decisione definitiva. Attesa per la decisione dell'Ue
Stop ai visti per i russi in Ue fa discutere. L'Unione Europea negli ultimi giorni sembra svincolarsi così come Germania e Francia che alla vigilia della riunione informale di ministri degli Esteri dell'Unione Europea a Praga hanno diffuso una nota. I due Paesi si si dicono contrari alla misura poiché "controproducente".
Visti russi, Germania e Francia con l'Ue: no allo stop
"Pur limitando i contatti con i rappresentanti e le autorità del regime alle aree di interesse vitale per l'Ue, dobbiamo lottare strategicamente per i 'cuori e le menti' della popolazione russa, almeno per i segmenti non ancora completamente estraniati dall'Occidente", hanno scritto Parigi e Berlino nella nota, pubblicata da Politico. I due governi tra le altre cose hanno dichiarato di voler "mantenere un quadro giuridico che consenta in particolare a studenti, artisti, studiosi, professionisti - indipendentemente dal rischio di essere perseguiti per motivi politici - di recarsi nell'Ue".
Tuttavia come detto, appare difficile che l'Ue possa ugualmente approvare la misura che consiste nell'"impedire ai russi di circolare liberamente nelle nostre città". Una scelta che hanno invece intrapreso Repubblica Ceca e Polonia. Nella riunione di domani a Praga ci sarà sicuramente sul tavolo questo tema. Per Russia e Germania è importante"mantenere un quadro giuridico che consenta in particolare a studenti, artisti, studiosi, professionisti – indipendentemente dal rischio di essere perseguiti per motivi politici – di recarsi nell’Ue".
Berlino e Parigi chiedono espressamente di evitare "restrizioni di vasta portata sulla politica dei visti, per evitare di alimentare la narrativa russa e di innescare effetti involontari di raccolta intorno alla bandiera e/o di allontanare le generazioni future". I due Paesi comunque ribadiscono la necessità di sostenere le sanzioni contro la Russia, in particolare modo contro "le élite politiche, militari ed economiche russe", definendo l’aiuto militare e finanziario all’Ucraina "un elemento centrale della politica di guerra dell’Ue".