Darya Dugina, Russia identifica un complice ucraino coinvolto nell'omicidio: è Bogdan Tsyganenko
I servizi segreti russi ne sono sicuri: l'uomo avrebbe "fornito documenti falsi a Natalia Vovk e assemblato un ordigno esplosivo", fatale poi per la morte di Dugina
Si compone di un altro capitolo la storia riguardo l'attentato di Darya Dugina. Stavolta il nome è quello di Bogdan Tsyganenko, 44enne presunto complice di Natalia Vovk che avrebbe aiutato quest'ultima ad uccidere la giovane. Lo rivelano i servizi segreti russi e lo rilancia la Tass. Anche lui cittadino ucraino, anche lui coinvolto nell'aggressione alla figlia dell'ideologo di Putin, Aleksandr Dugin.
Darya Dugina, spunta il nome di un complice: è Bogdan Tsyganenko
Ma mentre Natalia Vovk per l'Fsb sarebbe l'esecutrice materiale dell'attentato, Bogdan Petrovich Tsyganenko, nome completo, sarebbe un complice. E la precisazione arriva dalla stessa Russia: "Tsyganenko ha fornito a Vovk targhe e documenti falsi a nome di una cittadina kazaka, Yulia Zaiko, e insieme a Vovk ha assemblato un ordigno esplosivo improvvisato in un garage in affitto nel sud-ovest di Mosca". L'uomo, ha aggiunto l'Fsb, era entrato in Russia il 30 luglio dall'Estonia e "ha lasciato il territorio russo il giorno prima" dell'attentato.
Questa la ricostruzione dopo che qualche giorno dopo l'attentato alla giovane russa, i servizi segreti avevano scoperto anche tramite un video poi diffuso sul web come sarebbe stata Natalia Vovk, cittadina ucraina poi scappata in Estonia ad essersi occupata dell'attentato. Supporto tra connazionali su quello successo il 20 agosto scorso ad ovest di Mosca e che si candida ad essere uno dei momenti chiave della guerra tra Russia e Ucraina. Soprattutto considerando le dichiarazioni arrivate da tutto il mondo in merito all'attentato. Una tra tutte quella di Papa Francesco, secondo cui "ci rimettono sempre gli innocenti".
La donna è accusata di aver fatto esplodere la bomba sull'auto di Dugina, mentre il 44enne incriminato è accusato essere un agente dei servizi segreti ucraini e di aver aiutato in maniera importante Natalia Vovk. Da questo punto di vista Tsyganenko sarebbe entrato in Russia dall'Estonia il 30 luglio scorso ed il giorno prima dell'uccisione di Darya Dugina avrebbe lasciato Mosca.