Sanna Marin, tutto quello che il caso del ballo al party rivela

Un politico alla mano, pop, che parla ai millennials e alle nuove generazioni tramite canali non convenzionali, i social media

Fine settimana, musica e amici. E così anche per la premier finlandese Sanna Marin, Vicepresidente del Partito Socialdemocratico Finlandese, in carica dal 2019. Classe 1985, con una carriera relativamente giovane alle spalle, attenta alle politiche sociali, in particolare quelle giovanili, e ambientali, entra in parlamento nel 2015. 

Un politico alla mano, pop, che parla ai millennials e alle nuove generazioni tramite canali non convenzionali, i social media. Una loro coetanea che porta avanti le loro battaglie; una giovane per i giovani. E non a caso i video fuoriusciti dal party privato a casa di amici sono stati pubblicati, con ben poca remora per la figura istituzionale che Sanna Marin rappresenta, su Instagram, tramite il profilo di un’amica - più precisamente, attraverso delle Instagram stories.

Una serie di video, risalenti al 6 agosto, che hanno creato scalpore nell’opinione pubblica locale, anche se è da chiedersi se non sia anche questo parte di una strategia comunicativa per inquadrare la premier come una di loro, i giovani, senza porsi troppi problemi. Molte le preoccupazioni anche attorno alla possibile assunzione di droghe - cosa categoricamente esclusa dalla stessa Marin, che si è sottoposta al test antidroga il giorno stesso della pubblicazione virale dei video, venerdì 19 agosto.

Ma si sa, il mondo dei social non perdona, anzi. E così spunta un secondo video, risalente allo stesso weekend, questa volta da una ripresa esterna, forse fatta di nascosto, che ritrae la premier in un locale, molto vicina a un uomo. Bene, cosa c’è di male? La vita privata di una persona è, appunto, privata.

Ma un personaggio pubblico, un rappresentante delle istituzioni, può non rendere conto delle proprie azioni, anche di quelle non in veste ufficiale? Se da un lato l’attenzione mediatica risulta eccessiva, quasi ossessiva per la vita privata dei politici, dall’altro chiunque riveste cariche istituzionali dovrebbe forse intendere come le proprie azioni - e poco importa il contesto - siano, di fatto, l’estensione della loro rappresentanza.

Non è un caso, questo, da farlo passare come la solita questione di genere: la donna messa alla gogna mediatica con la “sola” colpa di divertirsi, mentre all’uomo è tutto tacitamente concesso. Non è così, perché il genere prescinde dalla funzione rivestita. E non è un caso da delimitare in Finlandia. Lo “scandalo”, le accuse dell’opinione pubblica investe tutti, uomini e donne, di destra o di sinistra.

A creare scalpore non è l’azione in sé, ma la consapevolezza che un primo ministro, un ministro, o, più in generale un funzionario pubblico a servizio dello Stato, perda di credibilità. Non è un gioco da ragazzi, appunto. Ricoprire un ruolo nel governo, o, come nel caso di Sanna Marin, di capo del governo, implica rigore, sobrietà. Qualsiasi deviazione, anche se innocua, ha inevitabilmente ripercussioni sulla reputazione, soprattutto in ambito internazionale. Ad oggi, l’integrità che accompagnava gli statisti del secolo scorso è forse solo un vecchio ricordo.