Assalto Capitol Hill, si indaga su Donald Trump: sequestrati tabulati telefonici

Chris Miller, il segretario alla Difesa ad interim durante, sostiene che quel 6 gennaio 202, Trump non avrebbe mai impartito a lui l'ordine formale di predisporre il dispiegamento di 10mila soldati in Campidoglio

Negli Stati Uniti d'America il Dipartimento di Giustizia apre un'indagine sulla condotta dell'ex presidente Usa Donald Trump durante l'assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021. A renderlo noto è il giornale Washington Post, che, riprendendo fonti affidabili vicino al Dipartimento, precisa anche che gli inquirenti, proprio in questi giorni, stanno esaminando le conversazioni tra il tycoon e i suoi fedelissimi. Sarebbe stati infatti già sequestrati i tabulati telefonici dei suoi più stretti collaboratori.

Assalto Capitol Hill, si indaga su Donald Trump: sequestrati tabulati telefonici

Mentre si indaga su Donald Trump per l'assalto a Capitol Hill, a farsi avanti è a difesa dell'ex presidente degli Stati Uniti d'America - e rivale di Joe Biden - è Chris Miller, il segretario alla Difesa ad interim. Stando alle sue parole, quel 6 gennaio 202, Trump non avrebbe mai impartito a lui l'ordine formale di predisporre il dispiegamento di 10mila soldati in Campidoglio. Questo è quanto emerge da un nuovo video relativo ad una deposizione di Miller rilasciata al comitato ristretto della Camera che indaga sull'insurrezione di Capitol Hill nei giorni scorsi.

"Non mi è mai stata data alcuna disposizione o ordine né sapevo di piani di quella natura", ha detto Miller nel video. E ancora: "Ovviamente disponevamo di piani per attivare più persone, ma non era altro che una pianificazione di emergenza", ha aggiunto Miller. "Non c'è stato uno scambio di messaggi ufficiali o qualcosa di simile", ha precisato.

Trump aveva precedentemente sostenuto di aver chiesto che le truppe della Guardia Nazionale fossero pronte al dispiegamento per il 6 gennaio. Il 9 giugno ha rilasciato una dichiarazione in cui ha affermato di avere allora "suggerito e offerto" lo schieramento di un numero fino a 20.000 soldati della Guardia Nazionale a Washington DC, prima del 6 gennaio, perché sentiva "che la folla sarebbe stata molto numerosa".