Ucraina, Zelensky: "Un milione di soldati con armi Nato per riconquistare il Sud del Paese"

Zelensky annuncia un piano apocalittico: "Un milione di uomini per riconquistare il sud" e poi si arrabbia col Canada per la turbina spedita in Europa all'azienda Siemens

Se ieri Zelensky si è distratto interferendo e redarguendo il Canada perché dopo ben un mese ha deciso di cedere la turbina destinata alla manutenzione del gasdotto North Stream 1 all'azienda tedesca intestataria degli appalti, oggi scatena la sua furia verso la Russia con dichiarazioni apocalittiche: "Pronto a un milione di soldati per riconquistare il Sud". Con questa prospettiva è possibile dire che le possibilità di trattativa tra Russia e Occidente sono ormai definitivamente naufragate.

Ucraina, Zelensky: le frasi apocalittiche pronunciate grazie ai soldi dell'Occidente


La sua grandiosa idea di avere un esercito come quello di Alessandro il grande virgola sarebbe stato annunciato dal ministro della difesa di Kiev, Oleksii Reznikov, in un'intervista al Sunday Times.

Zelensky ha già ottenuto moltissime armi dall'occidente, circa un miliardo e mezzo di dollari dal dagli Stati Uniti d'America oltre a 1,8 miliardi di sterline dalla Gran Bretagna punto di sicuro non manca il finanziamento alla guerra che Kiev ha più volte richiesto e infatti oggi, Zelensky può permettersi di mettere becco all'interno delle questioni del tutto occidentali come la questione delle turbine che il Canada aveva bloccato attraverso l'applicazione di sanzioni verso l'occidente e poi annuncia il piano apocalittico di procurarsi un milione di soldati per riconquistare il sud punto dopo aver rimesso alla guerra flotte di braccia incompetenti, non educate alla guerra, Zelensky si fa scudo con un ulteriore corpo di un milione di militari, non si sa bene di quale provenienza. Poi annuncia che "i responsabili dell'attacco di Donetsk saranno puniti".

Ucraina, Zelensky: minaccia l'Apocalisse "puniremo tutti i russi"


In questo caso il presidente ucraino fa riferimento all'attacco missilistico alla città di Chasiv Yar: " Tutti coloro che ordinano per tali raid, tutti che li eseguono di mira le nostre città, le aree residenziali, uccidono in modo assolutamente deliberato. Dopo tali attacchi non potranno dire di non sapere o di non aver capito. La punizione è inevitabile per ogni assassino Russo. Assolutamente tutti. La Russia sarà la prima ad abbandonarli quando le circostanze politiche cambieranno". Frasi per altro molto sconnesse e pronunciate da Zelensky in un video che ha fatto il tam tam nei social.

La cosiddetta "operazione militare speciale" russa in Ucraina non ha portato il mondo più vicino a una guerra mondiale ma ha, anzi, evitato un simile scenario. Ne è convinto il presidente della Duma, Vyacheslav Volodin. In un'intervista televisiva Volodin ha affermato che le truppe ucraine "erano già state portate ai confini del Donbass e tutto ciò avrebbe potuto sfociare in un disastro umanitario, un enorme numero di vittime". "E ciò avrebbe potuto davvero portare alla cosa peggiore di tutte, il mondo avrebbe davvero potuto affacciarsi sull'abisso, alla soglia di una grande guerra", ha proseguito il presidente della Duma. Al giornalista che gli chiedeva se non ci trovassimo comunque davanti a una simile soglia, Volodin ha risposto: "No, non lo siamo. È chiaro che la situazione attuale avrebbe potuto essere risolta anche con mezzi pacifici. Ma, vedete, questo non sarebbe stato di beneficio per gli Stati Uniti o coloro che sono schierati con loro".

di Maria Melania Barone