Johnson: "L'Ucraina può vincere e vincerà la guerra, noi accanto a Kiev"

Il premier britannico Boris Johnson, recentemente impegnato al G7 a convincere tutti che la guerra non va fermata con i tavoli delle trattative di negoziato, annuncia di sostenere Kiev

Johnson si sta dando anima e corpo per Volodymyr Zelensky. Non era sul treno con i tre leader diretti a Kiev appena 10 giorni fa, ma intanto lavorava ventre a terra per sostenere il presidente ucraino. Ed è stato lui che all'interno del G7 riunitosi nel castello di Elmau, ha richiesto più fondi a sostegno di Kiev perché "l'Ucraina può vincere e vincerà".

Johnson: "Gran Bretagna al fianco di Kiev, aiuti per 1,8 miliardi di sterline"

Ed è sulla stessa scia che Johnson ieri ha incontrato Macron all'interno del castello prima che cominciassero i lavori del G7, per convincerlo che bisogna smetterla di pensare ai tavoli di trattative e negoziati con mosca in quanto la guerra va proseguita e va vinta. Chi è dunque che non vuole i tavoli delle trattative? Secondo draghi infatti sarebbe Mosca a fare un uso politico del gas e nell'ottica di Kiev i corridoi del grano sarebbero falliti sempre per colpa di Mosca. Eppure è stata la Russia a trasportare molti silos Nord Africa e a rendersi sempre disponibile per lo sminamento dei porti.

Eppure l'Inghilterra nella guerra ci crede, fornirà altri 525 milioni di sterline per ottenere i prestiti in garanzia.
Il Regno Unito quindi quest'anno aiuterà con 1,8 miliardi di sterline l'Ucraina sebbene perfino su Bloomberg annunci una nuova era di declino economico. E infatti la bandiera di San Giorgio sta affrontando una persistente stagflazione alla base dei disordini sindacali e sociali del paese a cui si aggiunge l'incremento dei prezzi, in particolare, oltre all'inflazione anche la benzina che è i massimi storici.

Il Regno Unito dunque non è in salvo dal rischio di crisi energetica e recessione esattamente come tutti i paesi dell'eurozona.

Johnson, secondo il Sunday Times, si sta anche dando da fare per collaudare il prossimo incontro tra Zelensky e la regina Elisabetta II.

Lituania su Kaliningrad: "Il governo avvii consultazioni affinché le sanzioni non ledano accordi internazionali"

Tuttavia la questione lituana rischia di diventare realmente una bomba atomica nel cuore dell'Europa perché Vilnius non ha intenzione di fare nessun tipo di passo indietro e così la Lituania ha annunciato che non farà concessione a Mosca per il transito di merci sul suo territorio dirette all'ex clave di Kaliningrad, verso cui Mosca ha già messo in campo 7 traghetti mercantili pronti a trasportare generi alimentari. Ad annunciarlo è stato proprio il presidente lituano Gitanas Nauseda che sottolinea come la Lituania debba, per un fatto di alleanze, rispettare le sanzioni occidentali ma raccomanda al governo "di avviare immediatamente le consultazioni con la Commissione Europea affinché le sanzioni imposte non le danno negli interessi della Lituania e negli accordi internazionali".

di Maria Melania Barone