Ucraina, Nato provoca la Russia: da oggi al 17 giugno esercitazioni nel Baltico
La Nato ha annunciato che per le prossime due settimane nel Mar Baltico si svolgeranno esercitazioni militari a cui parteciperanno 14 membri e anche Svezia e Finlandia
La Nato provoca la Russia: da oggi al 17 giugno sono state annunciate esercitazioni nel Mar Baltico. Se fossimo in tempi normali, non ci sarebbe nulla di strano: si tratta delle Baltops, tradizionali esercitazioni militari che ogni anno si tengono nel Baltico. Ma dal 24 febbraio l'Europa è passata dalla normalità al tempo di guerra, quindi manovre militari congiunte da parte di 14 Paesi membri dell'Alleanza atlantica, con l'aggiunta poi di Svezia e Finlandia, con ogni probabilità futuri membri, non possono non essere lette come una provocazione nei confronti della Russia. Tanto più se si aggiunge un dettaglio importante: le operazioni cominceranno proprio a Stoccolma, la capitale svedese, per celebrare i 500 anni della marina scandinava. Inevitabile che la Russia risponda a muso duro in tempi brevi.
Ucraina, Nato provoca Russia: fino a 17 giugno esercitazioni nel Baltico
A dare notizia dell'avvio delle manovre è stata l'agenzia Baltic News Service. I membri della Nato che parteciperanno, come scritto, sono 14: Belgio, Bulgaria, Danimarca, Francia, Germania, Estonia, Lettonia, Lituania, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Regno Unito, Usa e anche la Turchia. Una presenza non banale, visto che proprio il Paese guidato da Recep Tayyip Erdoğan finora si è sempre opposto all'ingresso di Svezia e Finlandia nell'Alleanza atlantica.
Tutte le esercitazioni si svolgeranno nelle acque territoriali della Lettonia e prevederanno l'impiego di mezzi aerei, navali e corazzati, inclusi anfibi. Le dimensioni dell'operazione sono poderose: 4mila gli uomini coinvolti, 60 i velivoli e 40 le navi. Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, aveva definito lo scorso 2 giugno la guerra in Ucraina come un "conflitto di usura, che avrà un percorso lungo".
Kuleba risponde duramente a Macron: "Umilia la Francia"
Da segnalare, nelle stesse ore, anche il nervosismo ucraino che viene fuori dalle ultime dichiarazioni e che spazza via le ultime, residue speranze di negoziati in questa fase del conflitto. Le parole più importanti arrivano dal ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, che attacca duramente il presidente francese Emmanuel Macron, che ha invitato ancora una volta l'Occidente a non umiliare la Russia.
"Gli appelli ad evitare l'umiliazione della Russia possono solo umiliare la Francia e ogni altro Paese che lo richieda. Perché è la Russia che si umilia", ha commentato il capo della diplomazia di Kiev. Frasi durissime nei confronti dell'Eliseo ma indirettamente anche della Russia, che fanno il paio con quelle del capo negoziatore ucraino Mykhailo Podolyak, secondo cui negoziare ora con Mosca non ha alcun senso. Almeno fino a quando l'armata russa non sarà ricacciata il più vicino possibile ai propri confini, è la posizione ucraina. Con queste basi, è difficile anche solo pronunciare le parole accordo diplomatico.