Usa, Biden si schiera contro le armi: "Al bando i fucili d'assalto. Ora basta stragi"
Il discorso alla nazione del presidente americano dopo l’ennesima strage: "I senatori repubblicani sono incoscienti"
Joe Biden ha lanciato una sfida aperta ai repubblicani: "Fate qualcosa in Congresso per fermare le stragi, oppure ne pagherete il prezzo alle prossime elezioni di novembre, perché dopo la tragedia di Uvalde i cittadini non perdoneranno più la vostra indifferenza, che così diventa complicità con i killer". Le armi sono "la prima causa di morte per i bambini in America, più del cancro". Con queste parole il presidente americano statunitense, rivolgendosi direttamente agli americani dalla Casa Bianca, ha chiesto al Congresso leggi sulle armi più stringenti. "Dobbiamo fare qualcosa questa volta: non si tratta di strappare le armi a qualcuno o diffamare chi ha armi legalmente", ma "dobbiamo vietare le armi d'assalto". E se non lo si può fare, ha proseguito, "allora alziamo l'età per acquistarle. Dobbiamo rafforzare i controlli".
Biden: "Quanti massacri siamo disposti a tollerare?"
In un messaggio televisivo in prima serata, l'inquilino della Casa Bianca ha sollecitato i parlamentari a ripristinare la messa al bando delle armi semi-automatiche di derivazione militare, temporaneamente introdotto nel Paese dall'ex presidente Bill Clinton nel 1994. "Quanti altri massacri siamo disposti a tollerare? Cogliamo questa occasione per fare finalmente qualcosa", ha dichiarato il presidente, che ha chiesto anche di bandire i caricatori "ad alta capacità", con una capienza superiore a 10 proiettili. Biden ha assicurato che l'introduzione di misure di controllo delle armi non avrebbe come obiettivo quello di "sequestrare le armi di nessuno", né di "svilire i proprietari di armi da fuoco", ma piuttosto di "proteggere il nostro diritto di andare a scuola, in un negozio, in una chiesa senza essere uccisi". Il Secondo Emendamento della Costituzione "non è assoluto, i diritti che prevede non sono illimitati", ha ricordato Biden parlando agli americani.
Dopo la strage nella scuola di Uvalde, mercoledì c'è stata quella nell'ospedale di Tulsa, e ieri altre due sparatorie in una chiesa di Ames, Iowa, e durante un funerale vicino a Milwaukee. Dall'inizio dell'anno i "mass shooting", quelli dove vengono uccise almeno 4 persone oltre al responsabile, sono stati oltre 230 in America. Ossia più di uno al giorno. Un numero enormemente più grande di qualunque altro paese occidentale, assimilabile per cultura, costumi e struttura sociale agli Stati Uniti.