Zelensky ammette: "Crimea non si può riprendere militarmente". Poi il segnale: "Presto nuove armi"

Il presidente ucraino è tornato a parlare in un discorso televisivo nella notte: l'ammissione sulla Crimea e l'invito a riconoscere la Russia come "Stato terrorista"

Zelensky ammette: "Crimea non si può riprendere militarmente". Poi il segnale: "Presto nuove armi". Il presidente ucraino è tornato a rivolgersi al suo popolo nella notte in un discorso televisivo. Gli argomenti toccati dal leader di Kiev sono stati tanti, dalla situazione sul terreno alle prospettive sui territori contesi, innanzitutto la Crimea, controllata di fatto dalla Russia dal 2014. Nell'ora più buia per l'Ucraina, che per la prima volta sembra davvero in difficoltà sul piano militare, il presidente ucraino prova anche a far salire il morale dei suoi uomini, dichiarando di aspettarsi buone notizie per quanto riguarda le forniture di nuove armi "entro la prossima settimana". E attacca frontalmente la Russia, chiedendo alla comunità internazionale di riconoscerla ufficialmente come "Stato terrorista". 

Zelensky ammette: "Crimea non si può riprendere con armi"

La situazione sul cruciale fronte Est si sta complicando notevolmente. La città di Severodonetsk è circondata su tre lati dalle truppe russe e non si esclude che per evitare perdite umane ingenti e riorganizzare meglio la difesa, gli ucraini possano lasciare la città agli invasori. In questo caso, tutta la regione del Lugansk sarebbe sotto il controllo di Mosca, che in queste ore sta lentamente ma progressivamente guadagnando terreno verso Ovest. 

In questo quadro complicato, parlare di riconquista dei territori occupati assomiglia molto a un'utopia. E infatti Zelensky ammette in modo evidente che questo scenario è irrealizzabile, a meno di non mettere in conto la morte di tantissimi uomini, di cui al momento l'Ucraina non può disporre. "Non credo che potremmo riprendere tutto il nostro territorio con mezzi militari. Se decidessimo di procedere in questo modo perderemmo centinaia di migliaia di persone". 

Le buone notizie sulle armi e la Russia "terrorista"

Zelensky, dunque, fa un primo riconoscimento importante ponendosi come obiettivo la riconquista di tutti i territori occupati dall'inizio dell'operazione militare speciale di Mosca, il 24 febbraio. Ammettendo di riflesso che la Crimea e parte del Donbass non torneranno sotto la sovranità di Kiev attraverso le armi. E proprio le armi costituiscono l'altro tema importante del discorso del presidente ucraino.

Anche per motivare i suoi uomini, dice di aspettarsi buone notizie su questo fronte già dall'inizio della prossima settimana, alludendo probabilmente alle nuove forniture in arrivo dagli Stati Uniti che dovrebbero comprendere anche sistemi missilistici a lungo raggio, in grado potenzialmente di raggiungere il territorio russo. Zelensky ha anche attaccato frontalmente Mosca, chiedendo ai Paesi occidentali di "riconoscere ufficialmente la Russia come Stato terrorista, e Stato sponsor del terrorismo".