28 Maggio 2022
Stupro (Fonte twitter @Rosa_dEss)
Spagna approva la legge del "solo sì è un sì". Si tratta di una svolta nella lotta alle violenze sessuali. Qualsiasi atto sessuale senza consenso sarà considerato stupro. Ogni abuso sarà considerato violenza sessuale. Finora nei processi la figura giuridica dell'abuso era utilizzata agli avvocati degli aggressori per ottenere le attenuanti. "La Spagna è da oggi un Paese più libero e sicuro per tutte le donne", esulta Irene Montero, ministro dell'Uguaglianza. La nuova norma dovrà attendere l'esame del Senato, ma si tratta di una formalità. La necessità di inasprire le norme nasce dopo un triste episodio di cronaca che tenne banco nell'opinione pubblica spagnola. Nel 2016, durante i festeggiamento della famosa festa di San Fermín a Pamplona, alcuni giovani aggredirono una ragazza di Madrid.
"Non è abuso, è stupro" e "Sorella, io sì ti credo" divennero gli slogan delle associazioni che combattevano per il rispetto delle donne. Quando due tribunali condannarono il gruppo di aggressori soltanto per abuso, la polemica montò nel Paese. I verdetti furono poi rivisti dal Tribunale supremo spagnolo, i cui giudici riconobbero che fu una vera e propria aggressione sessuale. Nelle riforma si prevede anche la "violenza digitale", cioè quei casi di estorsione sessuale e diffusione senza consenso della persona di immagini intime. Saranno sempre reato anche le molestie subite dalle donne per strada.
Nel 2021 in Spagna sono stati denunciati 2143 casi di stupro, con una media di 6 al giorno e un aumento del 34% rispetto al 2020. Solo nelle ultime tre settimane, poi, si sono registrati 4 casi di violenza sessuale di gruppo. Considerando che, secondo l’«Inchiesta sulla Violenza contro le Donne» promossa dal ministero per l’Uguaglianza, solo l’8% delle vittime di violenza sessuale la denuncia, si tratta di dati estremamente preoccupanti, così come indignano il trattamento vessatorio che alcuni tribunali riservano alle vittime e la tolleranza dimostrata verso i violentatori.
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