Lockdown Shanghai: i veri motivi delle misure disumane e ingiustificabili

Che il lockdown sia un attacco all’Occidente, all’avamposto, al cuore pulsante del capitalismo globalista?

Shanghai è la capitale finanziaria della Cina. Oltre 25 milioni di residenti sono sottoposti da giorni a una misura di detenzione domiciliare. Quelli che risultano positivi – anche se asintomatici – vengono raggruppati in spazi comuni, in condizioni difficilmente tollerabili (un catino di acqua per lavarsi, poco cibo, nessuna libertà, pena condanne a pene esemplari).

In un servizio di Fox News di questa settimana, il conduttore Brian Kilmeade presentando Steve Mosher (autore del saggio Bully of Asia), ha sostenuto che il lockdown in corso potrebbe causare più morti della malattia che vorrebbe prevenire. Ma siamo davvero certi che la ragione del lockdown sia prevenire la diffusione del COVID 19?

Ufficialmente, la misura del lockdown è scattata a causa di 22.000 nuovi casi di COVID 19 in un giorno, in applicazione della politica governativa "zero-COVID".

Tuttavia, come ha dichiarato Steve Mosher nell’intervista, è difficile credere che le autorità cinesi siano tanto sprovvedute da non avere ancora compreso che non è possibile “… debellare un virus respiratorio altamente contagioso che si diffonde così facilmente… Il resto del mondo l'ha capito".

Mosher ha spiegato che alcuni residenti di Shanghai rischiano di morire letteralmente di fame e si è domandato: "Cosa stanno facendo a Shanghai? Garantisco che quando finalmente entreranno in alcuni di questi appartamenti dove la gente è stata rinchiusa per tre o quattro settimane, troveranno corpi di persone che sono morte di fame, di ictus e di infarti".

Nel frattempo, il Dipartimento di Stato americano ha ordinato al personale di lasciare Shanghai, a causa dell’applicazione arbitraria delle restrizioni.

Mosher ha suggerito che la vera ragione del lockdown sia politica: "Tutto quello che hai fatto in passato è stato un errore, quindi ammettilo e vai avanti", ha detto al conduttore Brian Kilmeade. "Ma non lo faranno perché ai politici non piace mai fare un errore".

In sintesi, Shanghai viene usata per mostrare il potere e il controllo che il governo cinese ha sul popolo. Il lockdown imposto agli oltre 25 milioni di abitanti di Shanghai serve a mostrare al miliardo e quattrocento milioni di Cinesi che: "Siamo noi a comandare. Siamo il partito comunista cinese. Possiamo fare quello che vogliamo con le vostre vite".

Già limitandosi a queste semplici osservazioni, il quadro sarebbe inquietante. Tuttavia, ci sono altre fonti che osservanano il lockdown da una diversa prospettiva. Shanghai è la capitale economica della Cina. Rallentando il traffico marittimo, la catena produttiva mondiale subisce un colpo pesantissimo. Inoltre, Shanghai è uno degli epicentri dello scontro in atto tra finanza internazionale Occidentale e BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa). La posta in gioco è il dominio economico globale. Se i BRICS dovessero riuscire nel loro progetto di sostituire il Dollaro come moneta di riferimento degli scambi internazionali, per gli Stati Uniti inizierebbe un periodo di declino definitivo e inarrestabile. La massa di Dollari circolante rientrerebbe progressivamente in patria, provocando una forte inflazione e una crisi economica di gravità incalcolabile. A Shanghai hanno sede Rothshild & Co, i principali fondi d’investimento americani (Vanguard, BlackRock) e quasi tutte le multinazionali. È l’avamposto, il cuore pulsante del capitalismo globalista. Che il lockdown sia un attacco all’Occidente? Un avvertimento agli Americani in vista dell’attacco cinese a Taiwan?

Di Alfredo Tocchi