Guerra in Ucraina, von der Leyen venerdì a Kiev per incontrare Zelensky

Martedì la notizia che la presidente della Commissione europea e l'Alto rappresentante Borrell avrebbero incontrato il leader ucraino, oggi la notizia data dal suo entourage

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen sarà domani, venerdì otto aprile, a Kiev per incontrare il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. A dare la notizia è stato l'addetto stampa del capo del governo di Kiev, Sergei Nikiforov. Un incontro atteso e annunciato, visto che già martedì da Bruxelles era arrivata la conferma del vertice. Non si sapeva ancora il giorno preciso, dettaglio che è stato comunicato questa mattina. Insieme alla presidente dell'esecutivo europeo si recherà in Ucraina anche l'Alto rappresentante per la politica estera Josep Borrell. Si tratta della seconda visita di rilievo da parte di un rappresentante delle istituzioni europee: venerdì scorso era stata la volta di Roberta Metsola, presidente del Parlamento europeo, portare al Paese invaso il sostegno dell'Unione. 

Guerra in Ucraina, von der Leyen venerdì a Kiev

La presidente della Commissione si è soffermata questa mattina su quella che considera la priorità in questo momento: l'assistenza ai profughi ucraini. "Senza alcuna certezza sulla fine del conflitto, è importante mobilitare tutti i nostri sforzi per aiutare i rifugiati e gli sfollati interni. Sapete che abbiamo reso flessibili i fondi europei, in modo che siano immediatamente accessibili per coprire le spese per i rifugiati. C'è un altro passo che faremo con l'evento di donazione online che chiamiamo "Stand Up For Ukraine". L'ho convocato insieme al primo ministro Justin Trudeau del Canada e si svolgerà a Varsavia questo sabato. Vogliamo radunare il mondo affinché si impegni per i rifugiati ucraini, in Ucraina e fuori dall'Ucraina", le parole della von der Leyen. 

Una visita che servirà a mostrare come il fronte europeo sia compatto sull'appoggio all'Ucraina, anche se dietro la patina dei vertici e delle dichiarazioni ufficiali qualche crepa si nota. E a farlo notare è proprio il governo di Kiev, che più volte, ad esempio, ha denunciato i legami tra la Russia e l'Ungheria di Viktor Orbán. Ultima in ordine di tempo questa mattina. Dopo la notizia che il premier magiaro sarebbe disposto a pagare il gas russo in rubli, come imposto nei giorni scorso dal Cremlino, sono arrivate le parole di fuoco del portavoce del ministero degli Esteri di Kiev, Oleg Nikolenko, secondo cui l'Ungheria "aiuta Putin a continuare la sua aggressione contro l'Ucraina e distrugge l'unità europea". 

Guerra in Ucraina, von der Leyen incontra Zelensky

Spaccature politiche che si sommano alle incertezze sul fronte energetico. Qui l'Europa ha annunciato l'embargo verso il carbone russo a partire da oggi, quando saranno efficaci le misure adottate nel quinto pacchetto di sanzioni nei confronti di Mosca. Ma si tratta di ben poca cosa, visto che a livello energetico rappresenta il 3,5% dei profitti. E sul petrolio e il gas l'Europa non parla con una sola voce, anzi.

Se sul greggio qualche primo passo si incomincia a intravedere, il gas resta un tabù soprattutto per la Germania. "L'embargo al petrolio russo sarà discusso al Consiglio affari esteri dell'Ue lunedì prossimo e credo che prima o poi, spero prima che poi, verrà approvato: stiamo accelerando il nostro approccio", ha detto Borrell.