Zelensky a Bucha: "Russi macellai, hanno ucciso con soddisfazione". Mosca sospende accordi sui visti
Il presidente ucraino visita la città a pochi chilometri dalla capitale Kiev: "Grande genocidio". Mosca sospende accordo sui visti coi paesi europei giudicati ostili
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha visitato la città di Bucha, a meno di 40 chilometri dalla capitale del paese Kiev, teatro di un massacro di civili che ha acuito ancora di più lo scontro tra la Russia da un lato e l'Ucraina e i paesi occidentali dall'altro: "Anche se avete cresciuto dei saccheggiatori, come possono essere diventati anche dei macellai?... Hanno ucciso deliberatamente e con soddisfazione", ha dichiarato Zelensky in un videomessaggio rivolgendosi alle madri dei soldati russi al fronte. Nelle stesse ore, il presidente russo Vladimir Putin ha firmato un decreto con cui vengono sospesi gli accordi sui visti con i paesi europei ritenuti ostili, quindi tutti i paesi membri dell'Unione più Regno Unito, Norvegia, Svizzera, Danimarca e Islanda.
Zelensky a Bucha: "Russi macellai"
Il presidente dell'Ucraina Zelensky per la prima volta dall'inizio del conflitto ha lasciato Kiev per visitare Bucha, la cittadina a pochi chilometri dalla capitale dove sono stati ritrovati cadaveri di civili gettati in strada, alcuni con le mani legate dietro la schiena e con evidenti segni di tortura, e ammassati in almeno due fosse comuni. Il leader ucraino ha insistito nel definire quelli compiuti dai russi come "crimini di guerra", definendo il massacro di Bucha "uno dei più grandi genocidi dalla seconda guerra mondiale".
Nonostante tutto, però, Zelensky non chiude alla possibilità di un dialogo con Mosca per trovare una soluzione diplomatica al conflitto. Rispondendo a una domanda della Bbc sul tema, si è espresso così: "L'Ucraina deve avere la pace. Siamo nell'Europa del 21esimo secolo. Continueremo gli sforzi sia sul piano diplomatico che militare".
Mosca sospende accordi sui visti
La distanza sembra aumentare ancora di più, se possibile, tra Russia e Occidente. Il leader del Cremlino Putin ha firmato un decreto con cui di fatto ha congelato gli accordi sui visti con i paesi europei ritenuti ostili. L'ennesima ritorsione alle durissime sanzioni attuate nei confronti di Mosca, che nei prossimi giorni sembrano destinate ad inasprirsi sul fronte energetico e delle materie prime.
Gli Stati Uniti, intanto, chiederanno all'Assemblea generale delle Nazioni Unite di sospendere la Russia dal Consiglio per i diritti umani di Ginevra, come riferito dall'ambasciatrice americana all'Onu, Linda Thomas-Greenfield. Affinché questa richiesta venga approvata, è necessario il voto favorevole degli Stati membri. In caso di sospensione, crescerebbe ancora di più l'isolamento internazionale di Mosca: per citare un altro esempio, a metà marzo la Russia si era ritirata volontariamente dal Consiglio d'Europa, un organismo internazionale che tutela la democrazia e i diritti umani dei paesi membri, garantendo il rispetto della Convenzione europea per i diritti dell'uomo.