Marina Ovsyannikova da Fazio: "Ho paura per me e i miei figli volevo licenziarmi"

La giornalista che ha fatto irruzione nel tg in prima serata, mostrando un cartello contro la guerra, ospite di "Che tempo che fa": "In Russia solo propaganda"

La giornalista russa Marina Ovsyannikova, è stata ospite da Fabio Fazio nel programma "Che tempo che fa". Qui ha raccontato il suo stato d'animo dopo l'allontanamento da Canale Uno per aver mostrato un cartello contro la guerra in Ucraina lo scorso 14 marzo. "Certamente che ho paura", ha dichiarato Marina. "Sono una persona normale, una abitante di Mosca e ho due figli che tiro su da sola e ho più paura per loro che per me stessa" ha raccontato. "Adesso le informazioni in Russia sono davvero ridotte perché in Russia tutti i mass media dell'opposizione sono bloccati, o chiusi e lo stesso lo è anche per anche i social", ha proseguito la giornalista diventata famosa dopo aver fatto irruzione nello studio in cui viene trasmesso il più importante telegiornale russo, esibendo un cartello con la scritta "No war". 

Marina Ovsyannikova da Fazio: "Ho paura per i miei figli"

Ovsyannikova ha raccontato com'è la sua vita dopo il "blitz" in diretta tv di due settimane fa. "Mi sento sola, perché dopo questo incidente alla televisione nessuno mi ha chiamato, mi ha scritto una sola persona e mi ha mandato una parola di sostegno, ma tra persone più vicine a me nessuno mi ha chiamato", si è sfogata la donna, che adesso rischia fino a 15 anni di carcere. In Russia, infatti, è stata da poco approvata dalla Duma, il parlamento russo, una legge che proibisce di definire l'operazione speciale in Ucraina una guerra. La reporter ha anche rivelato che per evitare nuovi fuori programma il telegiornale va in onda in differita di un minuto

La giornalista ha raccontato che il gesto era studiato da tempo: "Quando è iniziata la guerra avevo deciso che mi sarei licenziata, perché il mio punto di vista non corrispondeva alla linea editoriale. Due giorni prima della mia settimana lavorativa sono andata in cancelleria, ho comprato i pennarelli e ho fatto quel cartello, in inglese per lo spettatore occidentale, perché vedesse che tutte le persone russe sono contro la guerra, e in russo perché lo spettatore russo non credesse alla propaganda russa e cercasse altre informazioni", ha spiegato nel dettaglio. 

Prima del gesto di protesta che l'ha resa un simbolo dell'opposizione al regime di Vladimir Putin, Ovsyannikova aveva registrato e diffuso un messaggio contro la guerra. Per questo è stata multata e condannata al pagamento di 30mila rubli, circa 250 euro. Dopo il clamoroso atto antigovernativo, il direttore del suo telegiornale l'aveva accusata addirittura di essere una spia britannica, ipotesi negata e respinta al mittente da Londra.