Cos'è lo scudo antimissile e perché la Germania lo vuole
Il cancelliere Olaf Scholz ha dichiarato che la Germania si doterà di un nuovo sistema di difesa: uno scudo antimissile per neutralizzare le minacce nemiche. Ecco cos'è e come funziona
La Germania vuole dotarsi di uno scudo antimissile per rafforzare il proprio sistema di difesa, di seguito spieghiamo cos'è. Lo ha dichiarato in un'intervista alla Bbc il cancelliere tedesco Olaf Scholz. "Dobbiamo essere consapevoli del fatto che abbiamo un vicino pronto a usare la violenza per far valere i propri interessi", ha dichiarato il leader del governo tedesco. In pratica, la Germania vuole essere in grado di neutralizzare futuri attacchi missilistici diretti sul proprio territorio. Attualmente, il principale paese europeo non è indifeso: dispone infatti dei sistemi di difesa americani Patriot, ma c'è chi ipotizza che per aumentare il proprio livello di protezione sarebbe pronto ad acquistare lo scudo antimissile israeliano chiamato Iron Dome. Ecco cos'è.
Cos'è lo scudo antimissile voluto dalla Germania
Il sistema Iron Dome israeliano è uno dei più avanzati al mondo. Consente di intercettare il 90% di missili e mortai fino a un raggio di 70 chilometri per evitare che l'arsenale nemico uccida le persone e distrugga infrastrutture. Nel momento in cui il missile nemico viene individuato, il sistema difensivo lancia a sua volta un missile per distruggerlo in aria, a prescindere dalle condizioni metereologiche. Negli scorsi mesi Israele ha usato diverse volte Iron Dome per difendere le proprie città dagli attacchi missilistici sferrati da Hamas, con risultati ottimi. I danni, infatti, sono stati, minimi.
Scholz non ha fatto riferimento a un sistema difensivo in particolare. "Si tratta di una discussione molto sentita, è uno dei problemi di cui stiamo discutendo all'interno del governo e con buona ragione", ha spiegato il cancelliere. La mossa si inserisce nel nuovo approccio militare adottato dalla Germania da quando la Russia ha lanciato la sua "operazione speciale" in Ucraina. L'invasione ha costretto i tedeschi a rivedere in fretta e furia le proprie strategie di sicurezza. In questo senso la decisione più importante, per alcuni addirittura epocale, è stata sicuramente quella di aumentare da subito le spese militari, portandole al 2% del Pil. Un investimento da svariati miliardi di euro che consentirebbe alla Germania di passare in pochi anni dall'epiteto di "potenza erbivora", ossia di un paese che ha sempre rifiutato di armarsi pesantemente dopo il trauma della Seconda Guerra mondiale, al rango di principale potenza militare europea.