Guerra Ucraina, ambasciatore Russia a Roma: "Non ascoltare solo propaganda ucraina"
Sergey Razov, l'ambasciatore di Mosca in Italia: "Le crisi vanno e vengono, gli interessi nazionali restano. In questi anni io e miei colleghi abbiamo fatto di tutto per costruire ponti ma adesso con rammarico viene rivoltato quello che è stato fatto"
Sulla situazione a Mariupol e sulla guerra in Ucraina più in generale sarebbe opportuno "sentire le due parti e non solo la propaganda ucraina". Ad affermarlo oggi, venerdì 25 marzo 2022, è l'ambasciatore della Russia in Italia, Sergey Razov. Questi commenta lo scontro tra Mosca e Kiev mentre si trova fuori dal Tribunale di Roma, dove si reca per depositare un esposto contro un articolo del quotidiano LaStampa. "Ogni giorno - continua - leggo la stampa italiana e vedo foto sulla cui provenienza ci sono dubbi", ma, assicura l'ambasciatore "il presidente Vladimir Putin colpisce solo siti militari" e non civili. Per quanto riguarda questi ultimi infatti, i "militari russi propongono sempre di aprire corridoi verdi per permettere le evacuazioni".
Ucraina, ambasciatore russo: "Preoccupati per invio armi dall'Italia"
"Ci preoccupa - afferma ancora Razov - che gli armamenti italiani saranno utilizzati per uccidere cittadini russi". L'ambasciatore russo ricorda poi che il "Parlamento italiano ha preso la decisione" di inviare armi a Kiev "nel giorno del primo round di trattative a Gomel". Il russo evidenzia allora che in Ucraina "vengono distribuite migliaia e migliaia di armi ai cittadini e non si sa come saranno usate".
"Negli ultimi tempi ogni dichiarazione russa viene considerata una minaccia", continua. Sulla guerra tra Ucraina e Russia, "sono in corso trattative e noi auspichiamo un esito positivo", sottolinea l'ambasciatore, il quale dice di provare anche "molto rammarico" per le vittime civili in Ucraina. Però poi racconta: "Per otto anni ho visto quello che hanno passato i civili nel Donbass: ci sono stati oltre 14mila morti, tra cui molti bambini". E ancora: "Le forze ucraine continuano a bombardare con armi pesanti i civili nel Donbass".
L'esperto russo smentisce, almeno in parte, il possibile e imminente uso di armi nucleari da parte del Cremlino. "Non ho visto nessuna minaccia in questa dichiarazione, soltanto una riflessione di scenari possibili in caso di minacce per la sicurezza nazionale russa". L'operazione speciale in Ucraina terminerà "quando saranno compiuti i compiti indicati dal presidente Putin prima dell’inizio dell’operazione speciale. Prima è meglio è".
Infine Sergey Razov conclude a Roma parlando dei rapporti tra Russia e Italia: "Le crisi vanno e vengono, gli interessi nazionali restano. L’interesse è mantenere rapporti normali e lavoriamo per questo obiettivo. In questi anni io e miei colleghi abbiamo fatto di tutto per costruire ponti", ma "adesso con rammarico viene rivoltato quello che è stato fatto".