Ucraina, Zelensky agli alleati: "Grazie per le sanzioni, ma sono arrivate tardi"
Volodymyr Zelensky 'bacchetta' gli alleati europei e americani sottolineando come le sanzioni siano "arrivate tardi". Secondo il presidente dell'Ucraina: "Se fossero entrate in vigore prima non ci sarebbe stata questa crisi"
Il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky parla al Consiglio Europeo e 'bacchetta' gli alleati occidentali accusandoli di essersi mossi troppo tardi con le sanzioni alla Russia. Ha anche sottolineato che avessero agito per tempo tutta questa crisi non sarebbe mai arrivata e forse l'Ucraina sarebbe ancora integra: "Se fossero state varate sanzioni preventive la Russia non sarebbe mai entrata in guerra". Si tratta di ulteriore benzina sul fuoco buttata dal leader ucraino che nel corso dello stesso intervento ha anche chiesto armi e carri armati: "Dateci l'1% di tutti quelli che possedete, o vendeteceli".
Zelensky: "Tardi per le sanzioni"
"Avete bloccato il Nord Stream 2. Ve ne siamo grati. Ma è stato fatto un po’ tardi. Perché se fosse stato fatto in tempo, la Russia non avrebbe creato una crisi del gas. Almeno ci sarebbe stata una possibilità", con queste parole Zelensky è intervenuto in un messaggio al Consiglio Europeo, giudicando le mosse degli alleati. Ha ringraziato tutti i paesi dell'alleanza, ma lasciando fuori l'Ungheria considerata ancora troppo ambigua nelle sue posizioni nei confronti di Mosca: "Esiti a decidere se imporre sanzioni o no? Esiti a decidere se far passare le armi o no? Esiti a decidere se commerciare con la Russia o no? Non c’è tempo per esitare. È tempo di decidere", ha affermato il presidente ucraino.
Zelensky chiede missili agli Stati Uniti
E sono dichiarazioni che procedono di pari passo con le rivelazioni delle ultime ore dell'emittente americana Cnn. Zelensky avrebbe chiesto agli Stati Uniti rifornimenti di missili Javelin e Stinger. I primi per abbattere i carri russi, i secondi per difendere i cieli di Kiev. In totale la richiesta ammonta a 500 unità dell'uno e dell'altro bene. Nel frattempo il primo ministro inglese Boris Johnson ha annunciato che continuerà a dare all'Ucraina munizioni con le quali difendersi: per un totale di 6mila missili. Più fonti riferiscono di una situazioni di stallo fra le forze russe e ucraine, con i primi che avrebbero fallito la conquista degli obiettivi sensibili prefissati.