Chi era Brent Renaud, il giornalista del Nyt morto in Ucraina: la voce dei più deboli

Ecco chi era davvero Brent Renaud: il terremoto ad Haiti, la guerra in Afghanistan e la violenza dei cartelli in Messico. I suoi lavori e le sue riprese parlano al posto suo

Chi era Brent Renaud, il giornalista del New York Times ucciso in Ucraina mentre filmava i rifugiati di guerra in fuga dal Paese: da anni girava per i punti più caldi del mondo e rappresentava la voce dei più deboli. Brent Renaud è morto mentre svolgeva il suo amatissimo ma durissimo lavoro. Videoreporter di vocazione e di professione, è ricordato dai suoi colleghi come un uomo pieno di talento. Pur non essendo in missione per il quotidiano americano Nyt, il giornalista aveva con sè il proprio tesserino del giornale newyorkese fornitogli diversi anni fa.

Brent Renaud, dal New York Times alla morte in Ucraina

Brent Renaud, 51 anni, era un giornalista - o meglio, un videogiornalista - che aveva collaborato con il New York Times per molti anni. Il suo ultimo lavoro con il quotidiano americano risaliva al 2015. Era un uomo sveglio, forte e sempre molto attivo, come raccontano le voci sul suo conto. A dare il triste annuncio della sua morte avvenuta nella giornata di domenica 13 marzo 2022 è stato per primo il capo della polizia della King Region, Andrei Nebitov. A portarlo via sono stati diversi colpi di arma da fuoco. Lo dicono i colleghi che si trovavano con lui fino a pochi momenti prima di quel tragico momento. 

Il reporter nello specifico si trovava a Irpin, alle porte di Kiev, per documentare la guerra tra Russia e Ucraina. La sua missione, come suo solito, era una sola: dare voce ai più deboli. In molti infatti ricordano Brent Renaud non solo come ottimo giornalista che adorava il proprio lavoro, ma anche come uomo sempre pronto ad aiutare gli altri. Lui, con i suoi lavori, raccontava la vita di profughi, di poveri e persino di uomini, donne e bambini vittime di violenze di vario tipo. Girava il mondo con la sua videocamera, dalla quale pare che non si staccasse mai

Dei militari "hanno sparato a Brent sul collo", ha raccontato un giornalista e collega di Renaud. "Stavamo attraversando il primo ponte a Irpin con altri colleghi per filmare i rifugiati in fuga", ha aggiunto. "Si è avvicinata poi un'auto che ci ha chiesto se volevamo andare con loro per passare il secondo ponte, abbiamo superato il checkpoint e ci hanno sparato contro. Brent è stato ferito e lo abbiamo dovuto lasciare indietro per fuggire. Io sono stato portato qui da un'ambulanza. Ho visto che gli hanno sparato", ha concluso.

Chi era davvero Brent Renaud: tutti i suoi lavori

Chi era davvero Brent Renaud? Per capirlo al meglio basta guardare i suoi lavori più famosi. Insieme al fratello Craig, regista indipendente, produsse diversi film, documentari e lungometraggi. "Surviving Haiti's Earthquake: Children" fu uno tra i tanti. Questo in particolare fece vincere ai fratelli Renaud i duPont-Columbia Award del 2012. Da più di 20 anni i due si dedicavano alla loro passione, che era diventato un lavoro a tutti gli effetti: la cinematografia e la televisione. Oltre a fare film infatti si dedicavano anche a programmi televisivi. 

Brent Ranaud era famoso al grande pubblico per aver dato voce ai più deboli. In particolare il giornalista viaggiava per aree del mondo purtroppo spesso dimenticate o non abbastanza documentate dai media. Era stato ad Haiti, dove aveva ripreso il disastro del terremoto e la disperazione degli sfollati, in Iraq e in Afghanistan nel pieno delle guerre. Aveva seguito poi i disordini politici in Egitto e in Libia, la lotta per Mosul, l'estremismo in Africa, la violenza dei cartelli in Messico e la crisi dei giovani in America Centrale. Infine, il suo ultimo lavoro: riprendere e raccontare la vita dei profughi in fuga dall'Ucraina dopo lo scoppio della guerra con la Russia.