Chelsea, le sanzioni ad Abramovich affossano la società: sponsor in fuga e stop al calciomercato

Il Chelsea rischia grosso dopo la decisione del governo inglese di impedire la vendita del club. Ma dal ministro della tecnologia arriva un aiuto: "Chi è interessato a comprarlo può rivolgersi a noi"

Giovedì 10 marzo il Regno Unito ha approvato nuove sanzioni, che hanno colpito Roman Abramovich e in particolare il Chelsea. L'attuale proprietario del club londinese ha rapporti vicini con il presidente Vladimir Putin ed è per questo che è stato messo sotto la lente di ingrandimento del governo di Johnson. E di fatto una delle sue creature più importanti, il Chelsea club campione d'Europa e del mondo in carica, è quella che sta subendo e probabilmente subirà gli effetti peggiori.

Sanzioni, il Chelsea di Roman Abramovich rischia grosso

Finché sul tema sanzioni la situazione rimane questa, il Chelsea è impossibilitato a vendere i biglietti, magliette e comprare i giocatori. Praticamente le attività base di un club di calcio. Ma cosa ancora peggiore, non potrà nemmeno essere ceduta. È di una settimana fa l'annuncio di Roman Abramovich che in seguito alla guerra in Ucraina e alle sanzioni cui sarebbe potuto incorrere, aveva messo in vendita il club di cui è proprietario da circa 20 anni. In questo breve lasso di tempo si erano fatti avanti anche degli imprenditori turchi: il club è valutato 4 miliardi di dollari.

Per il momento una cessione sembra lontana. Anche se dopo la decisione il ministro della Tecnologia britannico Chris Philp ha dichiarato: "Visto che i termini della licenza sono stati scritti oggi, la vendita non sarebbe consentita. Tuttavia, se emergesse un acquirente, sarebbe possibile per quell'acquirente o quella società calcistica rivolgersi al governo e chiedere che le condizioni siano variate in modo da consentire che la vendita avvenga".

Il governo britannico oltre ad aver congelato i beni dell'oligarca, ha imposto un divieto di ingresso nel paese su di esso e sanzioni ai trasporti legati alle sue società. Il patrimonio netto di Abramovich è stimato in 9,4 miliardi di sterline, gran parte dei quali derivanti dalla vendita nel 2005 del 73 per cento della compagnia petrolifera Sibneft a Gazprom, l’azienda energetica statale russa, per 9,87 miliardi. Amico personale di Putin fin dagli anni Novanta, attualmente detiene partecipazioni nelle multinazionali minerarie Evraz e Norilsk Nickel, oltre che nel Chelsea, società che a differenza delle altre opera principalmente nel Regno Unito. 

Chelsea, lascia lo sponsor Three. In divenire le situazione di Hyundai e Nike

Il Chelsea ha ottenuto delle deroghe particolari. Potrà continuare a disputare le partite di Premier League, coppa nazionale e Champions League. Lo stop porta anche buchi economici al club come dimostra la partnership appena chiusa tra lo sponsor Three e il club londinese. Con un comunicato la compagnia telefonica ha annunciato: "Alla luce delle recenti sanzioni imposte al club, abbiamo richiesto di sospendere temporaneamente la nostra sponsorship con il Chelsea Football Club, inclusa la rimozione del nostro brand dalle maglie e dallo stadio fino a comunicazione futura".

Restano in bilico le situazioni degli altri due sponsor Hyundai e Nike. Quest'ultima in particolare ha un gettito di cassa verso il club abbastanza importante: al Chelsea spettano dalla partecipazione con il brand sportivo ben 640 milioni nei prossimi anni. Questo grazie al contratto siglato nel 2015. Cambierà anche il modo in cui le sue squadre viaggeranno per giocare in trasferta. Normalmente un club di Premier League spende in media 40mila sterline per ogni trasferta. Questo per quanto riguarda viaggi, alloggi, pasti e servizi di sicurezza. D’ora in avanti al Chelsea sarà permessa una spesa massima di circa 20mila sterline, la metà. 

Sul piano prettamente sportivo rimangono in bilico ma probabilmente con un finale annunciato le posizioni di César Azpilicueta, Antonio Rüdiger e Andreas Christensen. I tre che vedranno la loro scadenza di contratto tra pochi mesi, erano già in trattativa (in alto mare per dire la verità) per il rinnovo. Ma con lo stop voluto dal governo inglese, sembra scontata la separazione a fine stagione.