Regno Unito, Boris Johnson sceglie una nuova squadra di governo
Raffica di dimissioni a Downing Street dopo il Partygate
Dopo lo scandalo partygate e le successive dimissioni a Downing Street di cinque suoi stretti collaboratori in appena 24 ore, Boris Johnson è sotto pressione. Il premier britannico adesso deve mettere mano al suo staff per ridare credibilità al governo e persuadere i Tory ribelli.
L'ultima settimana ha portato ad una raffica di dimissioni presso il quartier generale di BoJo. In cinque a salutare tra cui Munira Mirza, una stretta collaboratrice del premier, Jack Doyle responsabile della comunicazione, Elena Narozanski componente della Policy Unit, Dan Rosenfield capo dello staff e Martin Reynolds responsabile della segreteria di Johnson. A questi si è aggiunto nelle ultime ore il parlamentare conservatore Nick Gibb.
Regno Unito, nuova squadra di governo per Boris Johnson
Lo staff maggiore di Downing Street si trova in difficoltà e tre dei collaboratori erano stati coinvolti nello scandalo partygate. Una serie di incontri avvenuti tra i conservatori durante le restrizioni dovute alla pandemia.
Boris Johnson nel frattempo è pronto a lavorare coi suoi nuovi collaboratori. Il nuovo capo di gabinetto, Steve Barclay, ha già pranzato ieri a Chequers, la residenza di campagna del premier: già ministro, che secondo le ultime notizie, trascorrerà la maggior parte del suo tempo a Downing Street a contatto con Johnson. Guto Harri ex sindaco di Londra è pronto a diventare il suo direttore della comunicazione. Dame Emily Lawson la specialista che è stata a capo del programma di vaccinazione del servizio sanitario nazionale verrà annunciata come nuova segretaria.
Nel frattempo Dominic Cummings, l'ex braccio destro di BoJo poi cacciato da Downing Street e diventato il suo più acerrimo nemico, dovrebbe far filtrare nuove accuse sulla ristrutturazione dell'appartamento personale del premier a Downing Street. Opera da quanto filtra di Carrie Symonds, la chiacchierata moglie del premier.
La situazione politica nel Regno Unito si fa sempre più caotica. Se i primi giorni della settimana avevano dato un po' di respiro a Johnson, negli ultimi giorni è tornata la sensazione di un primo ministro in bilico, attaccato da più fronti e sul punto di cadere. Ma lo stesso primo ministro di fronte ad una crescente ribellione nel partito conservatore avrebbe affermato che "ci vogliono i bulldozer" per portarlo via da Downing Street.