L'Ue fa marcia indietro sul Natale dopo le polemiche: "Documento non ancora maturo"

A seguito delle polemiche l'Ue ha deciso di ritirare le sue nuove linee guida comunicative, che prevedevano di non utilizzare espressioni come "Buon Natale"

Alla fine l'Ue ha deciso di fare marcia indietro sulle nuove linee guida per la comunicazione che erano state diffuse ieri, e che prevedevano di usare espressioni più inclusive al posto delle tradizioni "buon Natale" e "signore e signori". La decisione della Commissione era stata infatti accolta con scetticismo, quando non con aperta ostilità, da parte di diversi esponenti politici europei, che vedevano nel documento un pericoloso attacco ai valori cristiani del continente.

Dietrofront dell'Ue sul Natale dopo le polemiche

Ad annunciare il ritiro delle nuove linee guida è stata la commissaria Ue all'Uguaglianza Helena Dalli, secondo cui lo scopo dell'iniziativa era semplicemente quello "di illustrare la diversità della cultura europea e di mostrare la natura inclusiva della Commissione. Tuttavia, la versione pubblicata delle linee guida non è funzionale a questo scopo. Non è un documento maturo e non va incontro ai nostri standard qualitativi. Quindi lo ritiro e lavoreremo ancora su questo documento". Un improvviso dietrofront dunque, che sembrerebbe essere diretta conseguenza proprio delle proteste sollevatesi nelle ultime ore.

Nel documento originario infatti, si chiedeva di promuovere uno stile comunicativo maggiormente neutrale e inclusivo anche attraverso l'eliminazione di riferimenti alla sola religione cristiana. In questo modo ad esempio veniva raccomandato di augurare genericamente "buone feste" anziché "buon Natale", oppure di presentare un'ipotetica coppia internazionale utilizzando i nomi Malika e Giulio al posto di Maria e John. Nelle linee guida erano inoltre presenti indicazioni specifiche per l'equilibrio di genere, come il rivolgersi a una platea utilizzando la formula "cari colleghi" al posto di "signore e signori".

Le proteste di Lega e Fratelli d'Italia

La decisione della Commissione di ritirare il documento offre pertanto un assist ai partiti politici della destra, che nelle ultime ore avevano fortemente polemizzato in merito alle nuove linee guida. In Italia ad esempio, il segretario della Lega Matteo Salvini aveva dichiarato: "Viva il Natale, sperando che in Europa non si offenda nessuno", mentre per la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni "la nostra identità non si cancella". Sconcerto anche da parte di Antonio Tajani di Forza Italia, che nella serata del 29 novembre aveva inoltrato alla Commissione un'interrogazione urgente per chiedere di modificare le indicazioni.

A seguito di queste rimostranze è stata la Commissione stessa a cercare di giustificarsi, ribadendo: "Non vietiamo o scoraggiamo l'uso della parola Natale, è ovvio. Celebrare il Natale e usare nomi e simboli cristiani sono parte della ricca eredità europea".