Tunisia, presidente Saied sospende il parlamento e licenzia il premier
Dopo una giornata di manifestazioni in Tunisia, il presidente Kais Saied ha preso drastiche decisioni: ecco cos'è successo
Scoppia il caos in Tunisia e, dopo una giornata di dure proteste, il presidente tunisino Kais Saied decide di sospendere i lavori del Parlamento per 30 giorni e di licenziare il premier Hichem Mechichi. Ad ufficializzare le nuove decisioni è lo stesso Capo di Stato in seguito agli scontri e alle manifestazioni che ieri, domenica 25 luglio 2021, hanno interessato le principali città del Paese.
Tunisia, presidente Saied sospende il parlamento e licenzia il premier
L'annuncio della sospensione del Parlamento e delle dimissioni del primo ministro Mechici è stato dato da un video diffuso sui social dalla pagina ufficiale della presidenza tunisina al termine della riunione di emergenza presieduta dallo stesso Saied. "Abbiamo deciso - ha spiegato il Presidente - sospendere il Parlamento e revocare l'immunità ai deputati fino a quando non tornerà la calma e non metteremo lo Stato in sicurezza". Sarà Saied stesso a guidare, fino a quando non verrà nominato il nuovo premier tunisino, il Governo.
La situazione oggi in Tunisia è davvero allarmante. I vertici politici si trovano ad affrontare due grandi crisi: quella portata dal Covid, ma anche quella politica. Quest'ultima, ormai da mesi, sta tenendo paralizzata l'intera Nazione. Proprio per tale motivo il Presidente ha deciso di sospendere il primo ministro, al termine di una giornata di manifestazioni contro l'esecutivo di Mechici e contro il parlamento presieduto dal leader del partito Ennahdha Rached Ghannouchi.
A Tunisi, nella capitale, ieri centinaia di persone si sono radunate intorno alla sede del parlamento nel distretto di Bardo, gridando all'insoddisfazione per la situazione politica in Tunisia. Il Presidente Saied ha però avvisato i manifestanti: "Chiunque pensa di fare ricorso alle armi - ha detto - e chiunque sparerà anche un solo colpo, sappia che le forze armate risponderanno sparando".
E infine, a chi lo ha accusato di fare un "colpo di Stato", il Presidente tunisino ha risposto in modo secco: "Si tratta di decisioni costituzionali, ai sensi dell'articolo 80 della Costituzione. Chi parla di colpo di Stato dovrebbe leggere la Costituzione o tornare al primo anno di scuola elementare, io sono stato paziente e ho sofferto con il popolo tunisino".