Navalny, espatrio per il dissidente russo? "Solo se lavora per gli americani"
Il Cremlino riafferma la propria posizione sul dissidente Alexiei Navalny, attualmente in carcere. Putin: "La russia segue solamente la legge russa"
Il dissidente russo Aleksei Navalny potrà essere espatriato negli Stati Uniti "solo se si scoprisse improvvisamente che è un cittadino americano e lavora per i servizi speciali". È quanto dichiara il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, in risposta a una domanda sull'inclusione dell'oppositore russo attualmente in carcere in vista di un eventuale scambio di detenuti con gli Stati Uniti.
Espatrio per Navalny, Putin: "La russia segue solamente la legge russa"
In un'intervista di Peskov a Radio Eco di Mosca, il portavoce del Cremlino ha ribadito che la possibilità di un espatrio per il dissidente russo negli Stati Uniti potrebbe avvenire "se verrà confermato ufficialmente dagli americani" che Navalny lavorava per loro. "In un altro modo - ha continuato Peskov - non credo". A fine 2020, era stato lo stesso Peskov a accusare l'oppositore di collaborare con la Cia. Navalny aveva in seguito annunciato di volere querelare il portavoce del Cremlino per calunnia.
Il portavoce del Cremlino ha inoltre confermato che la questione dell'espatrio negli Usa di Navalny non è stata toccata durante il vertice di mercoledì 16 giugno tra il presidente americano Joe Biden e Vladimir Putin. Nella conferenza stampa a seguito dell'incontro, Putin ha risposto tra le risa e senza citare il nome di Aleksei Navalny a una domanda di un giornalista sulle condizioni del dissidente dicendo: "Il cittadino che ha citato ha violato deliberatamente la legge". Putin ha tagliato corto e ha ribadito che la Russia "segue solamente la legge russa", in merito a Navalny ha poi affermato che l'oppositore: "Ha lasciato il Paese per farsi curare, e non appena ha lasciato l'ospedale, ha violato la legge non facendosi vedere dalle autorità come era richiesto nel quadro dei suoi procedimenti giudiziari, questa conferenza stampa non ci consente di entrare nei dettagli".
Aleksei Navalny in carcere, le preoccupazioni della figlia
Aleksei Navalny è in carcere da gennaio e sta scontando una pena di due anni e mezzo. Era stato arrestato poco dopo essere rientrato in Russia dalla Germania, paese dove era stato curato per il presunto avvelenamento, che si sospetta fosse opera dei servizi segreti russi. Il 10 giugno poi, la giustizia russa ha designato come "estremiste" le organizzazione del dissidente, liquidando definitivamente il suo movimento. La settimana scorsa la figlia di Navalny aveva fatto un'inedita apparizione pubblica per accettare un premio per i diritti umani al posto del padre. Moglie e figlia del dissidente si sono recate più volte a trovarlo per assicurarsi delle sue condizioni fisiche, dopo che uno sciopero della fame lo aveva lasciato malnutrito e depresso.