Ikea condannata: "Spia i dipendenti". Multa da 1 milione di euro al gigante svedese

È accaduto in Francia. Dopo mesi di indagini arriva la conferma: nel mezzo i dati di centinaia di impiegati e clienti

Martedì 15 giugno l'Ikea è stata condannata da un tribunale francese. Ora l'azienda dovrà pagare una multa da un milione di euro. L'accusa è di spiare i dipendenti e di aver violato la privacy di centinaia di lavoratori e clienti. A finire sotto inchiesta, negli ultimi mesi, era stata la filiale francese della multinazionale Ingka Group, dopo la denuncia dei rappresentanti del personale. 

Quello che emerge dal dossier finale è un quadro quasi orwelliano. Secondo quanto rivelato dal Pm, Ikea avrebbe raccolto migliaia di informazioni personali sui suoi impiegati, dai registri dei loro conti bancari fino alle targhe delle auto. Si è inoltre scoperto che Ikea aveva pagato per accedere a file riservati alle forze dell'ordine, oltre ad affidarsi a società private.

Ikea condannata: le indagini 

Il processo a Ikea è iniziato nel 2020, dopo numerose denunce dai sindacati. L'indagine ha un focus più ampio, e guarda in generale a quei paesi dell'Europa meridionale dove la multinazionale ha diversi progetti di espansione sul mercato. Oltre alla Francia, anche in Serbia, Romania e Croazia i manager avrebbero raccolto illegalmente le informazioni sui dipendenti. I dati servivano a prendere di mira alcuni leader sindacali, oppure a creare vantaggi per Ikea nelle controversie con i clienti. 

I file investigati risalgono al periodo 2009-2012, anche se i Pm affermano che lo spionaggio andava avanti dai primi anni Duemila. Quindici persone hanno affrontato le accuse a processo. Due degli accusati sono stati giudicati non colpevoli di tutte le accuse contro di loro, tra cui un ufficiale di polizia e Stefan Vanoverbeke, che gestiva la sede francese di Ikea tra il 2010 e il 2015, e ricopre ancora una posizione di rilievo nelle operazioni di vendita al dettaglio del gruppo. Altri sono stati assolti da alcune accuse, come la divulgazione sistematica di informazioni riservate, ma sono stati giudicati colpevoli di altri, compreso l'ottenimento illegale di dati personali. Le sanzioni andavano da una multa di 5.000 euro per un ex responsabile delle risorse umane, a diverse pene detentive.

Ikea ha licenziato diversi manager e ha rivisto la sua politica interna dopo che le prime accuse sono venute alla luce nel 2012. L'azienda svedese ha negato a lungo di avere un sistema di spionaggio ed è stata assolta martedì dalla violazione sistematica dei dati personali. "Ikea Retail France ha fortemente condannato le pratiche, si è scusato e ha implementato un importante piano d'azione per evitare che ciò accada di nuovo", ha affermato Ingka Group in un comunicato ufficiale.