Birmania, la Farnesina convoca l'ambasciatrice: 'Basta violenza'
Intanto si aggiungono altre due accuse per Aung San Suu Kyi, il capo di Stato deposto dal golpe e l'Italia ne chiede l'immediato rilascio.
É stata convocata alla Farnesina l'ambasciatrice della Birmania Hmway Hmway Khyne. La richiesta è che "le autorità militari pongano termine immediatamente a tutte le azioni di violenta repressione delle proteste democratiche", si legge in una nota. Intanto è stata espressa "piena solidarietà dell'Italia nei confronti di tutti coloro che manifestano pacificamente".
L'Italia ribadisce così la "ferma condanna" del colpo di Stato e chiede "l'immediato rilascio" di Aung San Suu Kyi. Sottolineata anche "l'illegittimità della decisione dei militari di annullare le elezioni di novembre".
La leader della Birmania deposta dal colpo di Stato dei militari è apparsa ieri per la prima volta in pubblico dopo il colpo di stato del primo febbraio. L'hanno potuta vedere però solo i suoi legali. "Sembra essere in buona salute" hanno comunicato in una nota.
Nel frattempo alle due accuse già annunciate nelle scorse settimane - importazione illegale di walkie talkie e violazione delle disposizioni di sicurezza relative al coronavirus - se ne sono aggiunte altre due: violazione delle legge sulla comunicazione e incitamento al disordine pubblico.
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