Dati Inail. Paolo Capone, Leader UGL: “Numeri allarmanti, sicurezza sul lavoro non è opzione ma diritto fondamentale”
“Allarmano i dati Inail relativi alle denunce di infortunio in occasione di lavoro con esito mortale (al netto degli studenti) presentate entro il mese di ottobre 2025. Pur nella provvisorietà dei numeri, risultano 652 decessi, tre in più rispetto ai 649 registrati nel 2024. Si tratta di numeri impressionanti che non possono essere ignorati. Dietro le statistiche ci sono i nomi e i volti di persone che non faranno più ritorno dai propri cari. Di fronte al drammatico fenomeno delle stragi sul lavoro è inaccettabile parlare di tragica fatalità. Si tratta di morti che potevano e dovevano essere evitate. Tra le regioni con i maggiori aumenti si segnalano Veneto (+23), Piemonte (+14), Puglia (+10), Marche (+9), Campania e Toscana (+7 entrambe), mentre per i cali più evidenti Lombardia (-25), Lazio (-19), Emilia-Romagna e Sardegna (-7 ciascuna) e provincia autonoma di Trento (-5). Tra i settori con più infortuni avvenuti in occasione di lavoro rilevano per gli incrementi le attività manifatturiere (da 86 a 98 decessi denunciati) e il commercio (da 48 a 57). È prioritario implementare l’efficacia dei controlli mediante il coordinamento delle banche dati a partire dai comparti esposti a maggiore rischio infortuni. L’aumento dei fondi destinati all’organico degli enti ispettivi va nella giusta direzione, al contempo, è fondamentale investire sulla formazione e sull’addestramento, a partire dalla scuola dell’obbligo. L’UGL auspica la prosecuzione del tavolo sulla sicurezza per rafforzare la sinergia tra istituzioni e parti sociali e potenziare gli interventi a favore della prevenzione. Il diritto al lavoro esiste solo se accompagnato dalla tutela concreta della vita e della dignità di ogni lavoratore. La sicurezza non è un’opzione, ma un obbligo costituzionale che deve orientare ogni scelta pubblica e privata”. Lo ha dichiarato Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, in merito ai dati Inail sugli infortuni sul lavoro con esito mortale entro il mese di ottobre 2025.