Bce boccia emendamento di FdI sull’oro di Bankitalia: “Le riserve non si vendono”, la maggioranza insiste e riformula la norma

Bce boccia emendamento di FdI su oro di Bankitalia: “Le riserve da 300 mld$ non si vendono”, governo insiste e riformula la norma

La Banca centrale europea ha pubblicato un parere negativo riguardo all’emendamento, firmato dal senatore dei Fratelli d’Italia Lucio Malan, che recita: “Le riserve auree gestite e detenute dalla Banca d’Italia appartengono allo Stato, in nome del popolo italiano”, perché non è chiaro quali siano le sue finalità.

Bocciato l’emendamento sull’oro della Banca d’Italia, 280 miliardi fermi

La bocciatura della Bce deriva principalmente da una motivazione. L’emendamento non è chiaro. Malan, in un’intervista, ha dichiarato che si tratta di una “questione di principio”, ma la Banca centrale teme invece che sia un tentativo, da parte di Fratelli d’Italia, di compromettere l’indipendenza della Banca d’Italia.

La maggioranza ha quindi deciso di riformularlo. Ora recita: “il secondo comma dell’articolo 4 del testo unico delle norme di legge in materia valutaria, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 31 marzo 1988, n.148, si interpreta nel senso che le riserve auree gestite e detenute dalla Banca d’Italia appartengono al Popolo Italiano”.

L’Italia controlla la quarta riserva di oro mondiale, la terza se si esclude quella del Fondo monetario internazionale e si includono soltanto altri Paesi. È seconda solo a USA e Germania e possiede 2.450 tonnellate di lingotti e monete.

Le ultime stime della Banca d’Italia, che risalgono allo scorso anno, affermano che le riserve valgono circa 200 miliardi di euro. Da allora, però, il valore dell’oro è aumentato significativamente, e ora si stima che il valore di mercato delle riserve italiane abbia raggiunto i 280 miliardi di euro.

L’emendamento di Malan, come detto, sembra voler implicare che il Governo possa disporre come vuole di queste riserve. In realtà non è così. È la Banca d’Italia a gestirle e questa istituzione è costituzionalmente indipendente dal potere esecutivo. Lo sottolinea anche la Bce, che ha riaffermato che un Governo non può dare ordini a una banca centrale.

Questo accade perché le banche centrali sono un organo tecnico, non politico. Raccolgono dati e agiscono di conseguenza. Le riserve auree servono soltanto in casi di gravissima emergenza, solitamente per acquistare valuta estera con cui ripagare debiti ed evitare una bancarotta. È anche la ragione per cui circa metà delle riserve italiane si trovano negli USA: è il luogo migliore per acquistare la valuta più scambiata e sicura al mondo, il dollaro.