Poste Italiane torna sul mercato con un bond a 5 anni, ecco le nuove condizioni dopo l’upgrade Moody’s e la domanda degli investitori istituzionali
L’emissione senior a tasso fisso, attesa oltre 500 milioni, offre un rendimento nell’area dei 100 punti base sulla curva swap; il miglioramento del rating a Baa2 sostiene il ritorno della società al mercato dopo cinque anni
Poste Italiane torna sul mercato dei capitali con una nuova obbligazione senior a tasso fisso destinata agli investitori istituzionali. L’operazione segna il ritorno della società alle emissioni tradizionali dopo cinque anni e si inserisce in un contesto favorevole, rafforzato dall’upgrade di Moody’s che ha portato il rating a Baa2. Le prime indicazioni di rendimento collocano il nuovo bond a circa 100 punti base sopra la curva swap. L’emissione sarà di tipo benchmark, dunque con un ammontare superiore a 500 milioni di euro, e avrà scadenza il 3 dicembre 2030. Il pricing è atteso in giornata.
Il collocamento è affidato a un ampio consorzio di banche, tra cui Barclays, BNP Paribas, BofA Securities, Citi, Crédit Agricole CIB, Deutsche Bank, IMI–Intesa Sanpaolo, ING, Mediobanca, Morgan Stanley, Société Générale e UniCredit.
I precedenti sul mercato
L’ultima emissione simile risale al dicembre 2020, quando la società collocò due tranche da 4 e 8 anni per un totale di 1 miliardo di euro, registrando una domanda pari a circa cinque volte l’offerta. Nel giugno 2021 fu invece emessa la prima obbligazione ibrida perpetua del gruppo, da 800 milioni, anch’essa caratterizzata da forte interesse.
L’effetto dell’upgrade Moody’s
Il ritorno sul mercato coincide con il miglioramento di rating deciso da Moody’s, che ha alzato il giudizio di Poste a Baa2 in linea con la promozione dell’Italia. Per l’agenzia, il profilo di credito della società resta strettamente legato a quello del Paese, ma beneficia di fondamentali solidi.
Moody’s mette in evidenza la posizione di leadership nel settore postale e nei servizi finanziari, la diversificazione delle attività e la capacità dell’azienda di mantenere indicatori di credito robusti nel tempo.
Risultati operativi e prospettive finanziarie
Nei primi nove mesi del 2025 Poste ha registrato ricavi in aumento del 4% su base annua e un utile operativo che ha raggiunto 2,5 miliardi di euro, pari a una crescita del 10%. L’obiettivo di ebit rettificato per l’intero esercizio è stato alzato a 3,2 miliardi.
Secondo Moody’s, la società continuerà a generare funds from operations nell’area dei 3 miliardi annui fino al 2027, garantendo un ampio margine di manovra per investimenti, politica di dividendi e operazioni di crescita esterna. La leva finanziaria è attesa sotto 1,5 volte almeno fino al 2026.
Un ritorno che punta a consolidare la presenza sul mercato
L’operazione obbligazionaria rappresenta un nuovo tassello della strategia finanziaria di Poste Italiane, in un momento caratterizzato da indicatori operativi solidi e da un miglioramento del merito di credito. Il collocamento fornirà nuovi elementi sulla percezione del mercato e contribuirà a definire il costo del capitale del gruppo nei prossimi anni.