Leonardo, azioni a +668,6% e Fincantieri (+297,9%) al centro della strategia UE della difesa con market cap di €28,4 e €6,1 miliardi
Dagli ordini record di Leonardo a €118 mld ai €61 mld di Fincantieri, i due gruppi avanzano in droni, spazio e underwater mentre JPMorgan sollecita maggiori investimenti europei
Dal 2022 al 2025 l’industria italiana della difesa ha vissuto un’accelerazione senza precedenti, trainata dal ruolo sempre più centrale di Leonardo (azioni a +668,6%)e Fincantieri (+297,9%). Le due aziende sono sicuramente al centro della strategia UE per quanto riguarda la difesa con market cap di €28,4 e €6,1 miliardi. Le due aziende, pur seguendo traiettorie differenti, si stanno muovendo verso lo stesso obiettivo politico-industriale: rafforzare l’autonomia strategica del Paese all’interno di un nuovo schema di sicurezza europeo, riducendo le vulnerabilità delle filiere critiche e consolidando le tecnologie chiave sotto controllo nazionale.
Un’ascesa azionaria record per il settore della difesa italiana
I numeri fotografano con chiarezza questa riconfigurazione. Dal 1° gennaio 2022 al 20 novembre 2025, Fincantieri, guidata da Pierroberto Folgiero, ha registrato un incremento del 297,9%, mentre Leonardo ha segnato un impressionante +668,6%. Di pari passo le capitalizzazioni: Fincantieri è salita da 1,03 a 6,1 miliardi, Leonardo da 3,7 a 28,4 miliardi.
Leonardo: droni, spazio e consolidamento europeo
Nel 2025 il gruppo guidato da Roberto Cingolani ha rafforzato la sua immagine internazionale puntando su droni e spazio. Il Piano Industriale aggiornato a marzo prevede 118 miliardi di ordini cumulati, 106 miliardi di ricavi nel 2025-2029 e un ebita quasi raddoppiato rispetto al 2024. Tra le iniziative: il memorandum con Baykar Technologies, la nascita della joint venture LBA Systems per velivoli da combattimento di nuova generazione, e l’acquisizione di Iveco Defence. Nel settore spaziale, l’alleanza con Airbus e Thales punta alla creazione, dal 2027, di un campione europeo da 25 mila addetti. Secondo Intesa Sanpaolo Research, Leonardo mostra una crescita superiore ai competitor, con target price rivisto a 57 euro.
Fincantieri: dominio nel marittimo e leadership underwater
Fincantieri consolida la sua posizione nel settore marittimo, cruciale per proteggere le infrastrutture subacquee. Nei primi nove mesi dell’anno i ricavi sono aumentati del 20%, l’ebitda del 40%, e l’order intake ha raggiunto 16 miliardi, portando il portafoglio a 61 miliardi (pari a sette volte i ricavi 2024). Il comparto underwater cresce dell’85%, con margini al 17%, rispondendo alle esigenze Nato dopo sabotaggi e attività russe sui cavi sottomarini. Sul fronte interno, il contratto per due unità PPA da 700 milioni conferma il ruolo nella Marina Militare. Sul piano tecnologico, l’investimento nella startup Defcomm spinge nel settore dei droni di superficie. All’estero pesa il coinvolgimento nel progetto polacco Okra, l’accordo con la Grecia per la cessione delle unità FREMM, e la nascente joint venture in Albania con Kayo per costruzione e manutenzione di navi militari.
Il giudizio degli analisti e il quadro geopolitico
Nonostante qualche seduta debole dopo il piano USA per porre fine alla guerra russo-ucraina, JPMorgan ritiene la reazione dei mercati “ingiustificata”, evidenziando anzi un “interessante punto di ingresso”. La banca d’affari sottolinea che l’Europa dovrà accelerare gli investimenti militari per ridurre la dipendenza dagli Stati Uniti, posizione che riecheggia le preoccupazioni espresse dal ministro Guido Crosetto sul rischio di un continente esposto.