Mediobanca, ordini per €3,1 miliardi nella quarta emissione del 2025, il nuovo covered bond da €750 milioni con scadenza a sei anni

Dopo l’OPAS da €13,5 miliardi, l’istituto ora sotto Mps riduce il rendimento a 45 punti base sul midswap; seconda emissione covered dell’anno dopo quella da €750 milioni di giugno, in un mercato corporate che chiude la settimana con -0,15% sugli high yield e -0,3% sugli investment grade

Quarta obbligazione del 2025 per Mediobanca, l’istituto di credito recentemente passato sotto il controllo di Mps dopo il successo dell’OPAS. La banca ha collocato presso investitori istituzionali un covered bond da €750 milioni con scadenza a sei anni. A fronte di ordini finali superiori a €3,1 miliardi, il rendimento — con rating atteso AA da Fitch — è stato ridotto a 45 punti base sulla curva midswap, rispetto a indicazioni iniziali di circa 52 punti base. Il prezzo di reoffer è pari a 99,567, corrispondente a un rendimento del 2,951%. I covered bond sono obbligazioni bancarie garantite e caratterizzate da un profilo di rischio particolarmente basso. Al collocamento hanno partecipato Commerzbank, Crédit Agricole, Erste Group, Goldman Sachs, IMI–Intesa Sanpaolo, Mediobanca, Raiffeisen Bank e UniCredit.

Seconda emissione covered del 2025

Quella annunciata oggi è la seconda emissione di covered bond del 2025 per Mediobanca. A inizio giugno l’istituto aveva infatti collocato un altro covered bond a 5 anni (scadenza agosto 2030) da €750 milioni, raccogliendo una domanda diversificata di €1,4 miliardi. Ciò aveva permesso di rivedere il rendimento iniziale da 55 a 50 punti base sopra il midswap. L’obbligazione offre una cedola del 2,625%. Nel complesso, questa operazione rappresenta la quarta emissione dell’anno, dopo il Tier2 sustainable da €300 milioni a marzo e la senior preferred da €500 milioni del 15 luglio.

Un mercato corporate primario molto attivo

La nuova emissione si colloca in un contesto di forte attività sul mercato primario delle obbligazioni corporate. A novembre i volumi sono stati particolarmente elevati, ben superiori alle attese del consenso, nonostante spread poco variati e performance contenute. La settimana scorsa si è chiusa con una flessione moderata degli high yield (-0,15%) e soprattutto degli investment grade (-0,3%), a causa del lieve rialzo dei tassi e dell’allargamento degli spread. In questa settimana, invece, le prospettive di un accordo per la cessazione dello shutdown hanno alimentato un clima di risk-on, sostenendo la propensione al rischio degli investitori.