MPS, risultati primi 9 mesi 2025 ricavi a €3 miliardi (+0,5%) e utile netto operativo a €1.3 miliardi, più solidità dopo acquisizione Mediobanca

Margine di interesse 1,64 miliardi (-7,4%), commissioni 1,19 miliardi (+8,5%), costo del credito in calo a 254 milioni. CET1 al 16,9%, Total Capital Ratio al 19,3%

Il Consiglio di Amministrazione di Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. (la “Banca”), conclusosi ieri sera sotto la presidenza dell’Avv. Nicola Maione, ha esaminato ed approvato i risultati al 30 settembre 2025.

I risultati recepiscono gli effetti dell’acquisizione di Mediobanca e delle relative controllate, oggetto di consolidamento a partire dalla data del 30 settembre 2025. Pertanto, lo stato patrimoniale consolidato include, linea per linea, i saldi del Gruppo Mediobanca alla data del 30 settembre; il conto economico consolidato includerà, invece, il contributo del Gruppo Mediobanca solo a partire dal 1° ottobre 2025.

I risultati di conto economico di Gruppo al 30 settembre 2025

Al 30 settembre 2025 il Gruppo ha realizzato ricavi complessivi per 3.054 mln di euro, sostanzialmente stabili rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+0,5%).

La crescita delle commissioni nette (+8,5%) e quella degli altri ricavi della gestione finanziaria (+35,0%) hanno pienamente compensato il rallentamento del margine di interesse (-7,4%), che nel corso del 2024 aveva beneficiato di tassi di interesse su livelli più elevati, e la flessione degli altri proventi e oneri di gestione.

I ricavi del terzo trimestre 2025, pari a 1.000 mln di euro, sono impattati dalla stagionalità tipica del terzo trimestre (-4,5% rispetto al trimestre precedente), soprattutto sulle componenti degli altri ricavi della gestione finanziaria (-17 mln di euro) e sulle commissioni nette (-22 mln di euro).

Il margine di interesse al 30 settembre 2025 è risultato pari a 1.638 mln di euro (-7,4%, pari a - 130,0 mln di euro, rispetto al 30 settembre 2024), risentendo nei rapporti con clientela, nonostante la crescita dei volumi medi di impiego, della diminuzione dei tassi di interesse da parte di BCE. Tale effetto è stato solo in parte compensato da minori interessi passivi sui titoli in circolazione; nel dettaglio questi ultimi beneficiano del minor costo della raccolta istituzionale, in relazione a scadenze ed altre iniziative del Funding Plan.

La dinamica del margine di interesse registrata nel terzo trimestre 2025 (-1,3% rispetto al trimestre precedente) è da ricondurre essenzialmente all’impatto delle nuove emissioni effettuate nel corso del trimestre precedente.

Le commissioni nette al 30 settembre 2025, pari a 1.185 mln di euro, evidenziano una crescita rispetto a quelle consuntivate nello stesso periodo dell’anno precedente (+8,5%, pari a +93,2 mln di euro). Il positivo andamento è stato registrato sia nell’ambito delle attività di gestione/intermediazione e consulenza (+12,8%, pari a +68,5 mln di euro) sia nell’attività bancaria commerciale (+4,4%, pari a +24,6 mln di euro). Nel dettaglio, nella prima area commissionale è aumentato l’apporto delle componenti di distribuzione e gestione portafogli (+57,8 mln di euro), di intermediazione e collocamento titoli e valute (+4,7 mln di euro), di distribuzione prodotti assicurativi (+4,8 mln di euro) e delle altre commissioni di intermediazione/gestione e consulenza (+4,0 mln di euro). Nell’area bancaria commerciale hanno agito in positivo le commissioni su finanziamenti (+14,1 mln di euro), le commissioni relative a servizio bancomat e carte di credito (+3,7 mln di euro), le commissioni su garanzie (+6,0 mln di euro) e le altre commissioni nette (+7,9 mln di euro); sono risultate in flessione, invece, le commissioni sui conti correnti (-4,8 mln di euro) e quelle sui servizi di incasso e pagamento (-2,2 mln di euro).

Il risultato del terzo trimestre dell’esercizio 2025 è inferiore rispetto al trimestre precedente (-5,5%, pari a -22,2 mln di euro), scontando il rallentamento tipico del terzo trimestre sia sul comparto dell’attività bancaria commerciale (-5,5%, pari a -11,1 mln di euro) sia sull’attività di gestione/intermediazione e consulenza (-5,5%, pari a -11,0 mln di euro).

I dividendi, proventi simili e utili (perdite) delle partecipazioni ammontano a 61 mln di euro che si confrontano con i 67 mln di euro del 30 settembre 2024, principalmente per la minore contribuzione delle partecipazioni non di collegamento. La dinamica del risultato del terzo trimestre 2025, pari a 19 mln di euro, rispetto al trimestre precedente (-6,2 mln di euro), è impattata dai dividendi percepiti da Banca d’Italia nel mese di aprile 2025 (+7,1 mln di euro).

Il risultato netto della negoziazione, delle valutazioni al fair value di attività/passività e degli utili da cessioni/riacquisti al 30 settembre 2025 ammonta a 165 mln di euro, in aumento rispetto ai valori registrati nello stesso periodo dell’anno precedente (pari a 100 mln di euro). La dinamica del terzo trimestre 2025 risulta, invece, in flessione rispetto al trimestre precedente (-12,0 mln di euro).

Al 30 settembre 2025 gli oneri operativi sono risultati pari a 1.411 mln di euro, in crescita rispetto al 30 settembre 2024 (+1,4%, pari a 18,9 mln di euro), principalmente per gli effetti del rinnovo del CCNL dei bancari sulle spese del personale, parzialmente compensati dall’efficiente gestione delle altre spese amministrative. Il contributo del terzo trimestre 2025, pari a 468 mln di euro, risulta in lieve miglioramento rispetto al trimestre precedente (-0,6%). Esaminando in dettaglio i singoli aggregati emerge quanto segue:

- le spese per il personale, che ammontano a 960 mln di euro, hanno mostrato una crescita rispetto a quanto registrato nel corrispondente periodo dell’anno precedente (+4,6%), principalmente per gli oneri connessi al secondo e al terzo aumento delle retribuzioni previsti dal citato rinnovo del CCNL dei bancari (decorrenza a partire, rispettivamente, dal 1° settembre 2024 e dal 1° giugno 2025) e per maggiori accantonamenti sulla componente variabile della retribuzione, in linea con il Piano Strategico 2024-2028. Il risultato del terzo trimestre, pari a 320 mln di euro, risulta sostanzialmente stabile rispetto al trimestre precedente (+0,3%, pari a 0,8 mln di euro);

- le altre spese amministrative, che ammontano a 333 mln di euro, risultano in riduzione rispetto al 30 settembre 2024 (-4,3%), grazie anche alla continua implementazione di un rigoroso processo di governo della spesa e alla focalizzazione sulle azioni di ottimizzazione dei costi. Anche il contributo del terzo trimestre 2025, pari a 109 mln di euro, risulta in flessione rispetto al trimestre precedente (-1,4%);

- le rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali ammontano a 118 mln di euro al 30 settembre 2025, in calo rispetto a quelle contabilizzate al 30 settembre 2024 (-6,9%); il contributo del terzo trimestre 2025 è pari a 39 mln di euro, in flessione rispetto al risultato del trimestre precedente (pari a 41 mln di euro).

Per effetto delle dinamiche sopra descritte, il risultato operativo lordo del Gruppo è pari a 1.643 mln di euro, stabile rispetto al dato di 1.645 mln di euro del 30 settembre 2024. Il contributo del terzo trimestre 2025 è pari a 532 mln di euro, rispetto al risultato pari a 576 mln di euro del trimestre precedente.

Al 30 settembre 2025 il Gruppo ha contabilizzato un costo del credito clientela pari a 254 mln di euro, in calo rispetto ai 300 mln di euro rilevati nello stesso periodo dell’anno precedente, grazie principalmente a flussi più contenuti di ingressi da bonis a crediti deteriorati. Il costo del credito alla clientela del terzo trimestre 2025, pari a 79 mln di euro, risulta in riduzione rispetto agli 84 mln di euro del trimestre precedente, principalmente per la continua riduzione del flusso di default sui mutui retail a tasso variabile.

Al 30 settembre 2025 il tasso di provisioning, espresso come rapporto tra il costo del credito clientela annualizzato e la somma, al netto del contributo del Gruppo Mediobanca, dei finanziamenti alla clientela e del valore dei titoli rivenienti da operazioni di cessione/cartolarizzazione di crediti non performing, esprime un trend in miglioramento, attestandosi a 42 bps (43 bps al 30 giugno 2025 e 53 bps al 31 dicembre 2024).

Il risultato operativo netto del Gruppo al 30 settembre 2025 è pari a 1.389 mln di euro, in crescita rispetto al risultato di 1.339 mln di euro registrato al 30 settembre 2024. Il contributo del terzo trimestre 2025 risulta pari a 453 mln di euro rispetto al risultato di 488 mln di euro del trimestre precedente.

 

 Gli aggregati patrimoniali di Gruppo al 30 settembre 2025

I commenti andamentali sono riferiti – se non diversamente specificato – alle componenti patrimoniali al netto dei dati del Gruppo Mediobanca, per consentire un raffronto omogeneo.

Al 30 settembre 2025 i volumi di raccolta complessiva del Gruppo sono risultati pari a 357,6 mld di euro; escludendo l’apporto del Gruppo Mediobanca, l’aggregato ammonta a 204,4 mld di euro, con un aumento a perimetro omogeneo di 4,0 mld di euro rispetto al 30 giugno 2025, grazie alla crescita sia della raccolta diretta (+2,3 mld di euro) sia della raccolta indiretta (+1,7 mld di euro).

L’aggregato, al netto del contributo del Gruppo Mediobanca, si pone in aumento anche rispetto al 31 dicembre 2024 (+7,2 mld di euro) grazie alla crescita, anche in questo caso, sia della raccolta diretta (+2,9 mld di euro) sia della raccolta indiretta (+4,3 mld di euro).

La raccolta commerciale totale11 inclusiva dei depositi a clientela e della raccolta indiretta, ammonta a 290,6 mld di euro12; a perimetro omogeneo, pari a 174,3 mld di euro, risulta in crescita rispetto a dicembre 2024 (+4,3%) ed aumenta di oltre +3 mld di euro (+1,9%) rispetto a giugno 2025.

I volumi di raccolta diretta del Gruppo ammontano a 165,2 mld di euro; al netto del contributo del Gruppo Mediobanca, pari a 68,4 mld di euro, si sono attestati a 96,8 mld di euro, con un incremento del 2,5% rispetto al 30 giugno 2025. La crescita ha riguardato principalmente i conti correnti (+1,4 mld di euro) e i pronti contro termine (+0,5 mld di euro); positiva anche la dinamica delle altre forme di raccolta diretta (+0,3 mld di euro) e delle obbligazioni (+0,1 mld di euro), mentre i depositi a scadenza si sono mantenuti in linea con il 30 giugno 2025.

L’aggregato, al netto del suddetto importo del Gruppo Mediobanca, risulta in aumento anche rispetto al 31 dicembre 2024 (+2,9 mld di euro). La crescita interessa i conti correnti (+2,0 mld di euro), i depositi a scadenza (+0,5 mld di euro), i PCT (+0,3 mld di euro) e le altre forme di raccolta (+0,2 mld di euro), mentre risultano sostanzialmente stabili le obbligazioni.

La raccolta diretta commerciale13 risulta pari a 108,3 mld di euro; a perimetro omogeneo, si è attestata a 76,8 mld di euro, in aumento sia rispetto a giugno 2025 (+1,5 mld di euro), sia rispetto a dicembre 2024 (+2,5 mld di euro).

Al 30 settembre 2025 la raccolta indiretta del Gruppo ammonta a 192,4 mld di euro; al netto degli 84,8 mld di euro relativi al Gruppo Mediobanca, si è attestata a 107,6 mld di euro, in crescita di 1,7 mld di euro rispetto al 30 giugno 2025 sia sul risparmio gestito (+1,4 mld di euro) sia sul risparmio amministrato (+0,3 mld di euro); la positiva dinamica è da ricondurre a flussi netti ed effetto mercato positivi.

Nel confronto con il 31 dicembre 2024 si assiste ad una crescita della raccolta indiretta a perimetro omogeneo di 4,3 mld di euro, sia per l’aumento del risparmio amministrato (+2,2 mld di euro), sia per la crescita del risparmio gestito (+2,1 mld di euro). Entrambe le componenti beneficiano, anche in questo caso, di effetto mercato e flussi netti positivi.

Al 30 settembre 2025 i finanziamenti clientela del Gruppo ammontano a 140,7 mld di euro; escludendo l’apporto del Gruppo Mediobanca, si sono attestati a 80,7 mld di euro, sostanzialmente stabili rispetto al 30 giugno 2025 (+0,2 mld di euro). Sono risultate in crescita le componenti dei mutui (+0,5 mld di euro), dei PCT (+0,2 mld di euro) e dei conti correnti (+0,1 mld di euro), mentre hanno registrato una flessione gli altri finanziamenti (-0,5 mld di euro) e i crediti deteriorati (-0,1 mld di euro).

Nel confronto con il 31 dicembre 2024, l’aggregato, a perimetro omogeneo, risulta in crescita (+3,4 mld di euro), principalmente per effetto dello sviluppo dei mutui (+3,0 mld di euro). Si pongono in aumento anche i conti correnti (+0,3 mld di euro) e i PCT (+0,4 mld di euro), mentre calano i crediti deteriorati (-0,2 mld di euro). Sostanzialmente stabili gli altri finanziamenti.

Gli impieghi performing15 ammontano a 125,2 mld di euro; a perimetro omogeneo, risultano pari a 71,6 mld di euro, e sono risultati stabili (+0,1%) rispetto al 30 giugno 2025, e in crescita del +4,7% rispetto a dicembre 2024.

Il totale finanziamenti clientela deteriorati del Gruppo al 30 settembre 2025 è risultato pari a 4,4 mld di euro; al netto degli 1,2 mld di euro relativi al Gruppo Mediobanca, l’esposizione lorda si attesta a 3,2 mld di euro, con trend in calo rispetto al 30 giugno 2025 (pari a 3,5 mld di euro) e al 31 dicembre 2024 (pari a 3,7 mld di euro). Considerando gli effetti delle cessioni di crediti deteriorati del valore lordo di 0,1 mld di euro, recentemente finalizzate, il totale finanziamenti clientela deteriorati lordi, al netto dell’apporto relativo al Gruppo Mediobanca, risulta pari a 3,1 mld di euro.

Al 30 settembre 2025 l’esposizione netta in termini di finanziamenti clientela deteriorati del Gruppo, è risultata pari a 2,1 mld di euro; al netto degli 0,5 mld di euro relativi al Gruppo Mediobanca, si è attestata a 1,7 mld di euro, in lieve flessione sia rispetto al 30 giugno 2025 (pari a 1,8 mld di euro) sia rispetto al 31 dicembre 2024 (pari a 1,9 mld di euro). Includendo gli effetti delle cessioni sopra riportate, l’esposizione netta dei finanziamenti clientela deteriorati, al netto del contributo relativo al Gruppo Mediobanca, ammonta a circa 1,6 mld di euro.

Al 30 settembre 2025 la percentuale di copertura dei crediti deteriorati (a perimetro omogeneo, escluso il contributo del Gruppo Mediobanca) si è attestata al 48,5%, sostanzialmente in linea rispetto al valore registrato al 30 giugno 2025 (pari al 49,3%). In particolare, la percentuale di copertura delle sofferenze passa dal 66,1% al 63,0%, quella delle inadempienze probabili dal 39,5% al 41,2%, quella dei finanziamenti scaduti deteriorati dal 28,7% al 27,2%. La percentuale di copertura dei crediti deteriorati risulta stabile rispetto al 31 dicembre 2024 (pari al 48,5%). Considerando gli effetti delle cessioni sopra citate, la percentuale di copertura dei crediti deteriorati, a perimetro omogeneo, si attesta al 48,7%.

Al 30 settembre 2025 le attività in titoli del Gruppo sono risultate pari a 44,6 mld di euro; escludendo l’apporto del Gruppo Mediobanca l’aggregato ammonta a 18,8 mld di euro, sostanzialmente stabili rispetto al 30 giugno 2025 (-0,7%) con variazioni contenute su tutte le componenti dell’aggregato. In particolare: +0,3 mld di euro sulle attività finanziarie detenute per la negoziazione, -0,3 mld di euro sulle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla

Al 30 settembre 2025 la posizione di liquidità operativa presenta un livello di counterbalancing capacity non impegnata pari a 53,3 mld di euro. Escludendo il contributo di 21,2 mld di euro relativo al Gruppo Mediobanca, la counterbalancing capacity a pronti risulta pari a 32,1 mld di euro, rispetto ai 31,0 mld di euro del 30 giugno 2025 e ai 33,0 mld di euro al 31 dicembre 2024.

Al 30 settembre 2025 il patrimonio netto del Gruppo e di pertinenza di terzi risulta pari a 29,1 mld di euro, rispetto agli 11,5 mld di euro al 30 giugno 2025 e agli 11,6 mld di euro al 31 dicembre 2024. L’incremento è dovuto, oltre che all’utile conseguito nel terzo trimestre di circa 0,5 mld di euro, agli effetti della complessiva operazione di acquisizione del Gruppo Mediobanca che ha determinato la rilevazione di (i) un importo di 14,8 mld di euro (al netto degli oneri accessori e dei relativi effetti fiscali) riferito all’aumento di capitale al servizio dell’OPAS di cui: 10,5 mld di euro imputati a capitale, 3,2 mld di euro alla riserva sovrapprezzi di emissione e 1,1 mld di euro alle altre riserve, e ii) 2,3 mld di euro riferito all’iscrizione delle quote di interessenze di terzi.

Al netto dell’impatto dell’OPAS, la variazione rispetto al 31 dicembre 2024 è riconducibile all’effetto combinato del pagamento del dividendo relativo all’esercizio 2024, avvenuto nel mese di maggio, e dell’utile conseguito nei primi tre trimestri del 2025.

Per quanto riguarda i coefficienti patrimoniali, al 30 settembre 2025 il CET1 capital ratio fully loaded si è attestato al 16,9% (rispetto al 19,6% del 30 giugno 2025 e al 18,2% del 31 dicembre 2024), e il total capital ratio fully loaded è risultato pari al 19,3% (rispetto al 21,8% del 30 giugno 2025 e al 20,5% del 31 dicembre 2024). Tali valori non includono gli utili di periodo, assumendo il dividend pay-out fino al 100% dell’utile netto del Gruppo MPS.