Avio, al voto l’aumento di capitale da 400 milioni senza Leonardo, Delfin valuta la partecipazione; l’obiettivo è sostenere il piano di investimenti strategici

L’assemblea punta a rafforzare la presenza internazionale di Avio e a sostenere i nuovi programmi spaziali. Il governo segue da vicino l’operazione considerata strategica per l’industria aerospaziale italiana

Avio, al via il voto per l’aumento di capitale da 400 milioni senza Leonardo, che ha deciso di lasciar perdere e non partecipare all'operazione. Delfin invece valuta la partecipazione. L’obiettivo di Avio è sostenere il piano di investimenti strategici, in particolare quelli previsti negli Stati Uniti, dove la società mira a rafforzare la propria presenza industriale e tecnologica. L’assemblea degli azionisti si riunirà questa mattina, mentre il completamento dell’operazione è atteso entro la fine dell’anno.

La posizione di Leonardo e le dinamiche azionarie

Il primo socio Leonardo S.p.A., che detiene circa il 28% del capitale, ha deciso di non partecipare all’aumento, scegliendo di lasciare spazio al mercato. Tale decisione è motivata dal fatto che Avio non rientra più nel perimetro strategico definito dal piano industriale di Leonardo.
Secondo alcune indiscrezioni, all’interno del gruppo si era discusso della possibilità che un’altra società della “galassia Leonardo” potesse intervenire nell’operazione, ma al momento questo scenario non si è concretizzato.

A settembre, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, aveva dichiarato che l’aumento di capitale di Avio era sotto l’attenzione del governo, segno dell’interesse istituzionale verso un’azienda considerata strategica per il settore spaziale nazionale. Tra gli altri azionisti, la holding Delfin, che fa capo alla famiglia Del Vecchio e detiene circa il 4% del capitale, si è detta disponibile a valutare un’eventuale adesione all’aumento.

La storia di Avio

Avio S.p.A. è una storica azienda italiana attiva nel settore aerospaziale e spaziale, con origini che risalgono agli anni Venti del Novecento. Nata come produttore di motori aeronautici, nel corso dei decenni ha sviluppato competenze avanzate nella propulsione spaziale, diventando uno dei principali attori europei nel settore dei lanciatori. Oggi Avio è il prime contractor del razzo Vega, utilizzato per il lancio di satelliti in orbita bassa, ed è impegnata nello sviluppo del nuovo Vega C e del futuro Vega E.

Leonardo e Delfin: due azionisti di peso

Leonardo, ex Finmeccanica, è il principale gruppo industriale italiano nel campo della difesa, dell’aerospazio e della sicurezza. Con una lunga tradizione nel comparto tecnologico, l’azienda è controllata in parte dallo Stato attraverso il Ministero dell’Economia e delle Finanze. La partecipazione in Avio deriva da precedenti sinergie industriali nel settore spaziale, anche se oggi Leonardo concentra la propria strategia su altri ambiti, come l’elettronica per la difesa e l’aeronautica.

Delfin, invece, è la holding finanziaria della famiglia Del Vecchio, fondata da Leonardo Del Vecchio, storico imprenditore e fondatore del gruppo Luxottica. Negli ultimi anni Delfin ha progressivamente ampliato la propria presenza nel panorama finanziario e industriale italiano ed europeo, con partecipazioni in società come Mediobanca, Generali ed EssilorLuxottica. L’interesse per Avio testimonia la volontà del gruppo di sostenere realtà industriali ad alto contenuto tecnologico e strategico.

Conclusioni

L’esito dell’assemblea di oggi sarà cruciale per il futuro di Avio, che con l’aumento di capitale da 400 milioni di euro punta a consolidare la propria posizione internazionale e a sostenere i nuovi programmi di sviluppo. La decisione di Leonardo di non partecipare apre spazi per nuovi ingressi nel capitale, mentre l’eventuale coinvolgimento di Delfin o di altri investitori istituzionali potrebbe ridefinire gli equilibri azionari della società dei lanciatori spaziali.