Opas Mps su Mediobanca raggiunge l'86,3% di adesioni, maggioranza anche in assemblea straordinaria; verso l'integrazione e mantenimento del brand

La nuova divisione Mps-Mediobanca diventa private, corporate e investment banking a Siena, preservando il brand storico ma con strategia e vertice sotto il gruppo Mps

L'Opas di Mps su Mediobanca termina con l'86,3% di adesioni. Gli attuali soci vedranno una forte diluizione e l’equilibrio di potere cambierà sensibilmente. In questo contesto, l’amministratore delegato di Mps, Luigi Lovaglio, che terminerà il mandato ad aprile, si trova in una posizione di forza avendo raggiunto la maggioranza in assemblea straordinaria: diventerà così più difficile per i soci individuare un candidato alternativo, aumentando così le possibilità di una sua riconferma. L’unica variabile potrebbe essere un ricambio alla presidenza. 

Piazzetta Cuccia diventerà così una divisione corporate investment e private banking all’interno del gruppo Mps. Il marchio “Mediobanca” verrà comunque mantenuto: il brand è valutato circa 100 milioni di euro e la sua cancellazione rischierebbe di spingere parte della clientela verso altri operatori. Tuttavia, chi guiderà la nuova Mediobanca dovrà interpretare un ruolo diverso rispetto al passato. Non più il vertice di un’istituzione indipendente, ma il responsabile di una divisione chiave di un gruppo bancario più ampio, con strategie decise a Siena.

La responsabilità del nuovo istituto passa ora a Siena, che entro l’assemblea del 28 ottobre dovrà individuare nuovi dirigenti incaricati di guidare la fase di transizione, in un contesto in cui il consiglio di amministrazione e l’amministratore delegato Alberto Nagel hanno già rassegnato le proprie dimissioni.

La sfida dei prossimi mesi sarà quindi duplice: garantire la continuità di un marchio storico della finanza italiana e, al tempo stesso, adattarlo a un nuovo assetto in cui la vera cabina di regia resterà nelle mani di Mps.'

Il nuovo CEO di Mediobanca

Korn Ferry e Maurizia Villa stanno lavorando su una lista di 15 nomi per Mediobanca, ma in ogni caso Francesco Saverio Vinci dovrebbe fare da "traghettatore". Lovaglio avrebbe già delineato il profilo del possibile nuovo CEO, definendolo come "una figura brillante, di respiro internazionale e capace di motivare l’attuale struttura manageriale".

Nel mercato finanziario circolano diverse ipotesi sui possibili profili destinati a ricoprire il ruolo: tra i candidati figurano Marco Morelli, attualmente Presidente Esecutivo di AXA Investment Managers - impegnato nell’execution del processo di integrazione con BNP Paribas -, e Mauro Micillo, Responsabile della divisione IMI Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo.

Per quanto riguarda la presidenza, gli osservatori di mercato ipotizzano una possibile nomina di Vittorio Grilli, top banker di JP Morgan e consigliere di fiducia di Leonardo Del VecchioFabrizio Palenzona, Presidente di Prelios ed ex Vicepresidente di Unicredit; e Nicola Maione, attualmente alla guida del CdA di MPS.