Cronaca dell’Opas di Mps, il passo indietro del board Mediobanca e le vendite dei top manager
Dimissioni... lettera di Nagel... ma che cosa vogliono fare?
--- di Paolo Brambilla ---
Dimissioni... lettera di Nagel... ma che cosa vogliono fare? Diventano le dimissioni del gruppo? Si parla ormai dell'80% di azioni in mano all'acquirente. Significa che si fonderanno le due sigle? E manterranno però il brand? E Luigi Lovaglio? Sarà rinnovato dopo il prossimo aprile? Beh, sembrerebbe proprio di sì.
Cosa dicono le fonti confermate
Luigi Lovaglio ha espresso l’intenzione di sostituire l’attuale amministratore delegato di Mediobanca, una volta che l’offerta sarà andata in porto. Grandi azionisti come Delfin e Caltagirone hanno aderito all’Opas, e anche di loro hanno un ruolo notevole nel sostegno all’operazione. Che cosa voteranno il prossimo aprile?
Cronaca dell’Opas di Mps, il passo indietro del board e le vendite dei top manager: che cosa significano davvero
La giornata di oggi si è aperta con internal dealing pesanti ai piani alti di Piazzetta Cuccia e si chiude con il dossier governance che entra nella fase finale. Se abbiamo capito bene, Alberto Nagel ha venduto 1 milione di azioni per oltre 21 milioni di euro, Francesco Saverio Vinci ha ceduto 400 mila titoli per circa 8,5 milioni, mentre il presidente Renato Pagliaro ha venduto 100 mila azioni per oltre 2,1 milioni. In parallelo, dopo il successo dell’Opas di Mps, oggi sono attese le dimissioni del consiglio (con nuovo board a fine ottobre).
Che cosa è successo fin qui
Mps ha lanciato l’offerta all’inizio del 2025, inizialmente tutta in azioni (2,533 titoli Mps per ogni Mediobanca), poi migliorata il 2 settembre con 0,90 euro in contanti per azione. Le autorizzazioni regolamentari sono arrivate tra fine giugno e inizio luglio; Mediobanca ha mantenuto una linea contraria, definendo l’offerta «ostile» e «inadeguata».
Il rilancio ha fatto da volano alle adesioni: prima il superamento della soglia minima e poi il passaggio in maggioranza. A oggi Mps ha in mano circa il 62–63% del capitale (con riapertura dei termini dal 16 al 22 settembre per cercare i due terzi). È lo snodo che apre la porta alla nomina del nuovo consiglio e a operazioni straordinarie eventualmente necessarie per l’integrazione.
I termini economici dell’offerta
Il corrispettivo oggi è composto da 2,533 azioni Mps di nuova emissione + 0,90 euro cash per ciascuna azione Mediobanca. Ai prezzi di inizio settembre, la valorizzazione implicita è stata indicata intorno a 16,33 euro per azione (con oscillazioni legate al titolo Mps), con un premio a doppia cifra sulla pre-offerta.
Board e tempi della successione
Con il controllo oltre il 60%, Mps può ridefinire la governance. Le ricostruzioni di stampa e le comunicazioni societarie convergono su dimissioni del CdA in data odierna e nuove nomine entro fine ottobre; Nagel è atteso all’uscita dopo 17 anni al vertice. L’offerente, secondo le fonti, punta a mantenere il brand Mediobanca e a lavorare a un percorso d’integrazione che massimizzi le sinergie e consenta il pieno utilizzo delle DTA. Le DTA (Deferred Tax Assets), in italiano attività fiscali differite, sono crediti fiscali che una banca o un’impresa iscrive a bilancio quando ha sostenuto perdite o costi deducibili che potranno essere compensati con imposte future.
Perché i top manager vendono adesso
Le operazioni di Nagel, Vinci e Pagliaro arrivano a ridosso del cambio di controllo e dentro finestre d’informativa internal dealing tracciate dal mercato. Dati e prezzi medi unitari confermano che si tratta di cessioni consistenti (oltre 21 milioni Nagel; ~8,5 milioni Vinci; >2,1 milioni Pagliaro), coerenti con una fase in cui si monetizzano piani azionari legati al ciclo precedente, si diversifica il patrimonio personale davanti a un nuovo assetto e si azzera l’eventuale conflitto nella transizione di governance.
Sul piano informativo, non c’è alcun segnale che qualifichi le vendite come “sfiducia” nell’operazione: sono movimenti dichiarati al mercato e, per dimensioni e timing, compatibili con un passaggio di fase. Resta il fatto che, nell’ottica degli investitori, la contemporaneità “cambio di controllo + vendite del management” impone un monitoraggio ravvicinato sulla continuità delle persone chiave e sulla traiettoria industriale post-Opas.
Le prossime mosse da tenere d’occhio
Riapertura dei termini fino al 22 settembre: obiettivo spingersi verso la soglia dei due terzi, utile per manovre straordinarie più rapide. In caso di ulteriore successo, accelerano tempi e profondità dell’integrazione.
Calendario governance: dimissioni del board oggi, lista Mps entro inizio ottobre, assemblea e nuovo CdA il 28 ottobre. Da lì scatteranno le prime decisioni su organizzazione, deleghe e relazione con le controllate (Premier, Compass).
Dossier industriale: Mediobanca ha giudicato l’offerta «priva di razionale»; Mps sostiene l’opposto, anche alla luce del rilancio in cash. La narrazione post-closing sarà decisiva per il sentiment e per i multipli del gruppo combinato.
L’Opas Mps su Mediobanca ha superato la soglia che cambia la storia di Piazzetta Cuccia. La continuità gestionale è il tema caldo delle prossime settimane: le vendite di Nagel, Vinci e Pagliaro non sorprendono per tempi e modalità, ma aumentano l’attenzione su chi guiderà la fase 2 e come verrà disegnata l’integrazione. La bussola, per investitori e stakeholder, resta una: esecuzione su governance e piano industriale, con una comunicazione trasparente sugli step di sinergia e sugli obiettivi economici.