Avv. Trifirò: "Il dirigente che accetta la nomina nel Cda affronta rischi patrimoniali e previdenziali"
Al Convegno Dirigenti Industriali e Cariche Societarie promosso dallo Studio De Bellis & Partners si è affrontata la problematica dei dirigenti nominati nei Cda
Milano, 16 settembre 2025. Si è svolto questa sera, nella suggestiva cornice della Terrazza Martini di Milano, il convegno “Dirigenti Industriali e Cariche Societarie”, organizzato dallo studio Marco De Bellis & Partners.
L’evento ha rappresentato un’importante occasione di confronto sui temi giuslavoristici legati al ruolo dei dirigenti industriali e alla loro posizione all’interno delle strutture societarie. Un dibattito di alto profilo, che ha visto la partecipazione di autorevoli esperti del settore:
- Dr. Giovanni Pagnacco, Presidente ALDAI
- Dr. Ezio Siniscalchi, Magistrato, già Presidente del Tribunale di Bergamo
- Avv. Salvatore Trifirò, Avvocato Giuslavorista
- Avv. Marco De Bellis, Avvocato Giuslavorista
- Prof.ssa Francesca Marinelli, Professoressa Associata presso l’Università degli Studi di Milano
A moderare l’incontro è stato Dr. Isidoro Trovato, Caposervizio de L’Economia del Corriere della Sera, che ha guidato con competenza il dialogo tra i relatori.
Da sinistra Marco De Bellis, Giovanni Pagnacco, Ezio Siniscalchi, Francesca Marinelli
Particolarmente apprezzato l’intervento del Dr. Ezio Siniscalchi, già Presidente del Tribunale di Bergamo e in precedenza per molti anni giudice del lavoro a Milano, che ha offerto una preziosa ricostruzione dell’evoluzione della figura del dirigente industriale, con particolare attenzione alla giurisprudenza. Nel suo intervento ha analizzato la recente tendenza all’attribuzione ai dirigenti di ruoli societari e amministrativi, evidenziando sia le potenzialità di questa nuova funzione, sia le contraddizioni e i problemi che ne possono derivare.
Salvatore Trifirò
L’avvocato Salvatore Trifiro, forte della lunga e incisiva esperienza maturata nel corso del suo percorso professionale, si è soffermato sul ruolo centrale dell’avvocato quale protagonista nella formazione del diritto giurisprudenziale e, parallelamente, sulla trasformazione della figura del dirigente moderno. Quest’ultimo, nella sua generalità’, non può più essere considerato un mero esecutore di direttive, ma deve diventare autentico motore del cambiamento organizzativo e strategico.
Nel suo intervento è stato evidenziato come la funzione dirigenziale, a tutti i livelli, debba evolversi da una logica di “subordinazione-obbediente” a una dimensione nuova, definibile come “subordinazione-stimolante”, nella quale il dirigente non si limita a recepire ordini, ma orienta le scelte e contribuisce attivamente al futuro della comunità d’impresa.
Un’attenzione particolare è stata dedicata al tema, tuttora oggetto di vivaci discussioni in dottrina, giurisprudenza e prassi aziendale, della compatibilità tra la posizione di dirigente industriale e l’assunzione di incarichi societari. Un nodo interpretativo che continua a sollevare questioni delicate, soprattutto in termini di equilibri di potere e di responsabilità all’interno delle organizzazioni. Infine, ha presentato un nuovo caso: l’Amministratore Unico dipendente subordinato.
Mentre il Dr. Giovanni Pagnacco, Presidente ALDAI-FederManager, ha dichiarato: “Oggi più che mai, parlare del rapporto tra dirigenti d’azienda e cariche societarie significa affrontare un tema cruciale per la sostenibilità e la legalità dell’impresa moderna. Negli ultimi anni, la figura del dirigente si è evoluta profondamente. Da esecutore di strategie altrui, è diventato motore del cambiamento, promotore di innovazione, garante della compliance e della sostenibilità. Le tecnologie digitali, l’intelligenza artificiale, la transizione ecologica e la crescente attenzione alla governance ESG hanno trasformato il perimetro delle responsabilità manageriali. La leadership che viene richiesta loro necessita sempre più di una visione strategica e della capacità di influire proattivamente sul raggiungimento degli obiettivi che si concorre a determinare”.
Infine, Francesca Marinelli, professoressa associata di Diritto del Lavoro all'Università degli Studi di Milano ha descritto uno studio, appena pubblicato sulla rivista Strategic Management Journal, che prova l'esistenza di una relazione direttamente proporzionale tra il divario salariale aziendale e la disponibilità a segnalare illeciti da parte dei suoi dipendenti (whistleblowing). Da qui lo spunto per parlare di una categoria, quella dirigenziale, sempre più stretta tra, da un lato, schiaccianti responsabilità e, dall'altro, enormi privilegi (a partire dal fatto che negli USA il rapporto tra la retribuzione dirigenziale e quella degli altri livelli è passato da 20 a 1 nel 1965 a 399 a 1 nel 2021).
Marco De Bellis
Durante il convegno è stato inoltre presentato in anteprima l’e-book “Commentario al contratto collettivo di lavoro per i dirigenti industriali”, scritto dall’Avv. Marco De Bellis e pubblicato da Maggioli Editore. L’opera rappresenta un contributo fondamentale per la comprensione e l’applicazione del contratto collettivo, offrendo un’analisi dettagliata e aggiornata rivolta a professionisti, aziende e studiosi del diritto del lavoro.
L’evento ha registrato una significativa partecipazione, confermando l’interesse crescente verso le tematiche legate alla governance aziendale e alla tutela dei dirigenti.