Mediobanca, CdA boccia l’Opas Mps dopo il 38,8% di adesioni: "Offerta non conveniente, distruzione di valore"; Titoli profondo rosso al -2,59% e -3,02%

Il Consiglio di Amministrazione di Mediobanca ribadisce la bocciatura all’offerta MPS per rischio dissinergie, nessun cambio di rotta nonostante il nuovo corrispettivo

Il Consiglio di Amministrazione di Mediobanca ha respinto per la seconda volta l’offerta pubblica di acquisto e scambio (OPAS) lanciata da MPS, ribadendo un giudizio negativo sia sul piano industriale sia sul valore dell’operazione proposta.

La riunione del CdA, tenutasi questa mattina sotto la guida di Alberto Nagel, si è conclusa in meno di un’ora. Il board ha messo nero su bianco che “l’offerta risulta priva di razionale industriale nonché priva di convenienza per gli azionisti di Mediobanca”, sottolineando come “il nuovo corrispettivo non è di per sé sufficiente, anche alla luce dei rischi di dissinergie e di distruzione di valore che caratterizzano l’offerta a mutare la precedente valutazione di non congruità e inadeguatezza”.

Il Consiglio ha approvato l’aggiornamento del comunicato dell’Emittente a maggioranza, con il voto contrario dell’amministratore Sandro Panizza e l’astensione del vicepresidente Sabrina Pucci.

Il nuovo corrispettivo

La nuova proposta presentata da MPS prevede un corrispettivo composto da 2,533 azioni MPS e un’integrazione in contanti pari a 0,90 euro per ciascuna azione Mediobanca. L’operazione è attesa concludersi l’8 settembre, ma secondo quanto riportato, il mercato si aspetta una riapertura dei termini di adesione tra il 16 e il 22 settembre.

Secondo il CdA di Mediobanca, “il nuovo corrispettivo esprime una valorizzazione di Mediobanca che non riconosce in maniera adeguata il valore intrinseco dell’azione di Mediobanca anche alla luce della prospettiva del Piano ‘One Brand-One Culture’ esteso al 2028 e non remunera adeguatamente il contributo che Mediobanca darebbe al valore della combined entity”.

Inoltre, viene evidenziato che, “anche alla luce dell’entità della componente in azioni del nuovo corrispettivo rispetto alla componente in denaro, continua a porre a carico degli azionisti di Mediobanca gran parte dei rischi connessi al raggiungimento degli obiettivi strategici dell’offerta”.

Nessuna soglia minima e timori di controllo

Il board ha infine rilevato che “la rinuncia alla condizione soglia conferma e avvalora tutte le criticità evidenziate del Comunicato dell’Emittente”, sottolineando che tale scelta “segnala in maniera inequivocabile, a dispetto della dichiarata finalità di massimizzare le adesioni all’offerta perseguita con l’incremento del corrispettivo, la volontà di MPS di assumere il controllo, anche di fatto, di Mediobanca, anche dinanzi ai rilevanti rischi di dissinergie e di distruzione di valore”.

Mercati in calo

L’annuncio della nuova bocciatura ha avuto un impatto negativo sui titoli in borsa: Mediobanca ha chiuso in calo del 2,59%, mentre MPS ha lasciato sul terreno il 3,02%.