Generalfinance, nel 1H 2025 cresce l'utile a €12,3 mln (+54%) e patrimonio a €82 mln; Gianolli: "Forte crescita e alta efficienza operativa"

Nel primo semestre 2025 margine di intermediazione a € 30,2 mln (+44%), commissioni nette a € 23 mln (+44%), cost/income al 32%, crediti verso clientela a € 616,8 mln, NPE ratio netto all’1,5%, liquidità a € 95,3 mln

Il Consiglio di Amministrazione di Generalfinance – riunito sotto la presidenza del prof. Maurizio Dallocchio – ha approvato il resoconto intermedio di gestione relativo al primo semestre del 2025, che evidenzia un utile netto pari a 12,3 mln di Euro, in crescita (+54%) rispetto allo stesso periodo del 2024 e un patrimonio netto a 82,0 mln di Euro.

Le parole di Massimo Gianolli, Amministratore Delegato di Generalfinance

Massimo Gianolli, Amministratore Delegato di Generalfinance, ha dichiarato: “Il primo semestre dell’anno 2025 ha evidenziato un andamento dell’attività molto intenso, in linea con le prospettive di consolidamento e crescita previste nel Piano 2025-2027 recentemente approvato. Registriamo un ottimo trend commerciale con una crescita del business del 37% rispetto al mercato del factoring sostanzialmente stabile con un ritorno sul capitale investito pari al 35%; il cost/income ratio al 32% attesta un’elevata efficienza operativa, grazie alla produttività aziendale in miglioramento, guidata dalle forti competenze presenti in azienda e dalla solidità della piattaforma informatica proprietaria. Siamo costantemente impegnati a supportare la clientela con soluzioni finanziarie personalizzate, in una fase del ciclo economico in cui è particolarmente importante fornire rapidamente risposte e assistenza specialistica alle imprese”.

Il margine di interesse si attesta a 7,2 milioni di euro, in aumento (+45%) rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, in linea con la crescita del business della Società. Le commissioni nette ammontano a 23,0 milioni di euro, in aumento del 44% rispetto ai 16,0 milioni di euro dei primi sei mesi del 2024. La dinamica delle commissioni risente positivamente dell’evoluzione del turnover, in crescita del 34% rispetto al primo semestre dell’anno precedente, e della contenuta riduzione dei tassi commissionali, confermando l’ottima performance commerciale ed operativa della Società.

Il margine di intermediazione si attesta a circa 30,2 milioni di euro, in crescita del 44%. Le rettifiche di valoreammontano a 2,0 milioni di euro, mentre i costi operativi, pari a circa 9,7 milioni di euro, aumentano del 30%.

Le imposte stimate sono pari a 6,2 milioni di euro. Il risultato netto di periodo si attesta a circa 12,3 milioni di euro, in aumento del 54% rispetto agli 8,0 milioni di euro registrati nel primo semestre del 2024.

Al 30 giugno 2025, i crediti netti verso la clientela di Generalfinance ammontano a 616,8 milioni di euro, sostanzialmente stabili rispetto al 31 dicembre 2024 (+1%). L’erogazione si attesta al 78% (rispetto al 76% di fine 2024), mentre i giorni medi di credito salgono a 83 (erano 78). I crediti deteriorati lordi sono pari a 12,1 milioni di euro, con un NPE ratio lordo dell’1,9% e netto dell’1,5%. La copertura di questi crediti è del 32%.

La liquidità disponibile, rappresentata da crediti verso banche, è pari a 95,3 milioni di euro. Il totale dell’attivo patrimoniale si attesta a 742,6 milioni di euro, in calo rispetto ai 769,7 milioni di fine 2024. Le attività materiali sono pari a 6,2 milioni di euro (6,5 mln nel 2024), mentre quelle immateriali restano stabili a 3,4 milioni di euro.

Le passività finanziarie valutate al costo ammortizzato ammontano a 597,4 milioni di euro, di cui 497,3 milioni in debiti e 100,1 milioni in titoli in circolazione.

Il patrimonio netto si attesta a 82,0 milioni di euro, in crescita rispetto agli 80,1 milioni di fine 2024.

Per quanto riguarda l’impatto del conflitto Russia-Ucraina, Generalfinance conferma l’assenza di esposizioni dirette verso le aree interessate. Al 30 giugno 2025, la società intrattiene rapporti di factoring solo con cedenti italiani e ha azzerato le esposizioni verso debitori ceduti con sede in Russia, Ucraina e Bielorussia, in seguito alla sospensione degli affidamenti verso tali soggetti.